mercoledì 6 aprile 2022
Kiev indaga su 5mila casi di presunti crimini di guerra. Orban a Putin: ferma la guerra. Le truppe russe si ritirano dal nord, si prepara l'offensiva a sud entro pochi giorni
Un'anziana abitante di Gostomel

Un'anziana abitante di Gostomel - Ansa / Lorenzo Attianese

COMMENTA E CONDIVIDI

I governatori delle regioni ucraine di Kharkiv, Luhansk e Donetsk chiedono alla popolazione di lasciare "immediatamente" la zona a causa dell'aggravarsi della situazione. Anche la vicepremier Iryna Vereshchuk ha invitato i residenti di queste regioni a evacuare finché è possibile, avvertendo che ulteriori bombardamenti russi potrebbero tagliare i corridoi di evacuazione. La vicepremier ha esortato i cittadini a non aspettare che i combattimenti arrivino in città per non cadere vittime delle atrocità dell'esercito russo. Non solo: Vereshchuk ha anche affermato che "i nostri servizi segreti ci dicono che la Russia cerca di nascondere i propri delitti e per questo sta usando forni crematori mobili (a Mariupol, ndr) per bruciare i cadaveri delle nostre donne e bambini. Gli stessi forni crematori li sta usando anche per il proprio esercito. Li hanno portati dalla Crimea e li stanno usando anche per bruciare i propri soldati, di modo che non li vedano in Russia, immaginate se dovessero vedere migliaia di cadaveri che tornano in patria".

Tornando alle operazioni in campo, il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhiy Gaidai, prevede che le forze russe sferrino presto un'offensiva, riporta la Ukrainska Pravda. "Registriamo il rafforzamento costante di soldati e equipaggiamenti. Penso che abbiano in programma di completare presto i rinforzi e tra 3-4 giorni cercheranno di condurre un'offensiva".

Il ritiro da Kiev e Chernihiv da parte delle truppe russe, invece, appare completato.

Intanto il premier ungherese Viktor Orban, reduce dalla vittoria elettorale di domenica scorsa, in una telefonata con il presidente russo Vladimir Putin gli ha chiesto "il cessate il fuoco immediato" in Ucraina. Ha anche invitato Putin a colloqui di pace in Ungheria, con la partecipazione anche del presidente francese Emmanuel Macron e cancelliere tedesco Olaf Scholz. La risposta del presidente russo è stata "positiva", ha detto Orban, specificando che Putin ha posto delle condizioni. Il premier ungherese ha detto anche che non avrebbe problemi a pagare il gas in rubli.

Nella conversazione con Orban, Putin ha respinto le accuse a Mosca sui crimini di guerra a Bucha, parlando di "provocazioni rozze e ciniche" da parte dell'Ucraina. Lo riferisce il Cremlino.

Lo stesso Cremlino, per bocca del portavoce Dmitry Peskov, ha detto di non escludere di rompere i rapporti diplomatici con i Paesi occidentali "se dovesse continuare l'espulsione dei diplomatici russi".

Orban ha parlato con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che in un tweet ha scritto: . "Gli alleati Nato sono uniti nella condanna della brutale guerra della Russia contro una nazione sovrana indipendente. Siamo preparati per il lungo periodo, con il sostegno all'Ucraina, rafforzando le nostre sanzioni e aumentando la nostra deterrenza e difesa".

Gli Usa: armi per 100 milioni. Borrell (Ue): abbiamo dato 35 miliardi a Mosca

Nel 42esimo giorno di guerra, preannunciato nella notte da allarmi aerei a Zaporizhzhia e nella lontana Leopoli, la comunità internazionale si appresta a un'ulteriore stretta su Mosca: nuove sanzioni sono in programma da parte degli Stati Uniti contro altre banche e imprese statali. Ma l'attenzione oggi è su Bruxelles, dove l'Unione Europea varerà un quinto pacchetto di sanzioni che bandiranno il carbone russo e impediranno alle navi di approdare nei porti europei e ai tir di entrare. E potrebbero colpire - anticipa il Wall Street Journal - le figlie di Vladimir Putin. Mentre si discute ancora dell'eventualità di sanzioni su gas e petrolio.

"Abbiamo fornito all'Ucraina quasi un miliardo di euro di aiuti, possono sembrare tanti, ma è quello che diamo ogni giorno alla Russia. Da inizio guerra abbiamo dato 35 miliardi di euro alla Russia" ha detto l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nell'intervento alla plenaria dell'Europarlamento. "L'Ucraina ha bisogno di meno applausi e più aiuti. Non definirli eroi ma aiutarli", ha spiegato il capo della diplomazia dell'Ue.

"Non saranno le ultime sanzioni queste" ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. "Dobbiamo pensare al petrolio e dobbiamo pensare a un sistema bancario che limiti davvero gli introiti derivanti dai carburanti fossili per la Russia". Intervistato da Die Zeit, il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, ha ribadito che la Germania deve fermare le importazioni di petrolio e gas russi il prima possibile, ma che lo stop non è fattibile immediatamente.

Dagli Usa altri 100 milioni di aiuti militari. Kiev indaga su 5mila casi di presunti crimini di guerra

La ritirata russa da alcune parti dell'Ucraina "è come il riflusso di un'onda, che lascia scoperte la morte e la distruzione che si sono lasciati alle spalle": la frase, espressa dal segretario di Stato Usa, Antony Blinken, al suo arrivo nella notte a Bruxelles per la riunione della Nato, esprime l'orrore che l'Ucraina sta condividendo con il mondo per le stragi di civili che i militari di Mosca si sono lasciati dietro. La procuratrice generale ucraina, Irina Venediktova, ha fatto sapere, dopo una visita serale a Bucha, che si stanno già indagando non meno di 5.000 casi di presunti crimini di guerra commessi dai militari di Mosca. I crimini di guerra, ha aggiunto il magistrato, sono i primi che si indagano, "seguiti dai crimini contro l'umanità e dal genocidio".

Blinken ha detto di "temere, purtroppo, che ne vedremo ancora (di orrori) man mano che i russi si ritirano, annunciando che gli Stati Uniti hanno stanziato altri 100 milioni di dollari di aiuti militari supplementari a Kiev, per "venire incontro all'urgente bisogno dell'Ucraina di sistemi anti-corazzati", cioè di missili guidati Javelin che i militari ucraini hanno impiegato finora con successo contro i carri armati russi.

Nuove testimonianze degli orrori a Irpin e Borodyanka

Lo choc delle prime immagini dei morti abbandonati lungo le strade di Bucha, che si è poi appreso essere stati lasciati li da giorni o settimane, come provano immagini scattate quasi un mese fa da satelliti Usa, si è poi allargata con l'annuncio di nuovi orrori emersi a Irpin e Borodyanka. Le agghiaccianti immagini di cadaveri carbonizzati o abbandonati alla decomposizione, stritolati dai carri armati o gettati in bidoni e tombini come spazzatura, mostrati nel video che ha accompagnato l'atto di accusa da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Consiglio di sicurezza dell'Onu, hanno fatto il resto.

Un cimitero a Chernigiv, a 50 chilometri dalla frontiera con la Bielorussia. Le autorità stimano che siano stati uccisi 350 civili dall'inizio del conflitto

Un cimitero a Chernigiv, a 50 chilometri dalla frontiera con la Bielorussia. Le autorità stimano che siano stati uccisi 350 civili dall'inizio del conflitto - Ansa

Ma il mosaico degli orrori si arricchisce via via di nuovi tessere. Come il sindaco di Bucha, Anatoly Fedoruk, che ha detto di stimare che i russi abbiano ucciso nella sua città almeno 320 persone e di aver assistito di persona ad alcune esecuzioni. Come quella di una donna incinta che cercava con altre persone di fuggire verso Kiev in auto, uccisa dai soldati russi. O come il filmato ripreso da un drone ucraino a fine febbraio e diffuso nelle ultime ore che mostra un ciclista che percorre solitario la strada, che successivamente sarà ripresa piena di cadaveri, e viene abbattuto dai colpi sparati appena svolta a un incrocio da un'autoblindo russo appostato sulla traversa. Il suo cadavere appare nella stessa posizione un mese dopo, accanto alla bicicletta. O una foto postata sul Guardian che mostra una fossa comune appena scoperta nella città martire, accanto a una chiesa. O la denuncia di soldatesse prigioniere di guerra dei russi, poi liberate, che hanno detto di essere state umiliate, intimidite e costrette a denudarsi.

L'ambasciatore indiano presso le Nazioni Unite, T.S. Tirumurti, ha condannato l'uccisione di civili a Bucha, in quella che è la prima reazione pubblica di New Delhi, e sembra un cambiamento della sua politica, all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. "Condanniamo inequivocabilmente queste uccisioni e sosteniamo la richiesta di un'inchiesta", ha detto Tirumurti, senza nominare la Russia.

Stoltenberg (Nato): Kiev ha bisogno urgente di armi

"L'Ucraina ha bisogno urgente di sostegno militare, sia armi pesanti che armi leggere. Ecco perché è necessario che gli alleati concordino su che aiuto fornire" ha detto Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, aprendo il consiglio atlantico al livello dei ministri degli Esteri. La riunione di oggi a Bruxelles è allargata ad alcuni Paesi alleati dell'Asia-Pacifico (Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Corea del Sud). "Dobbiamo essere pronti a un lungo confronto con la Russia, per questo dobbiamo mantenere le sanzioni e rafforzare la nostra difesa" ha detto Stoltenberg.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: