giovedì 21 aprile 2022
Putin: assediare l'acciaieria, senza assaltarla. Il governo: nella Azovstal almeno 1.500 persone, urge un corridoio umanitario. Nella regione di Kiev più di mille corpi di civili negli obitori
Un soldato a Borodyanka nei pressi di Kiev: negli obitori della regione ci sono 1.020 cadaveri di civili

Un soldato a Borodyanka nei pressi di Kiev: negli obitori della regione ci sono 1.020 cadaveri di civili - Ansa

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Negli obitori della regione di Kiev si trovano attualmente i corpi di oltre mille civili. Lo ha indicato all'Afp un responsabile ucraino. "1.020 corpi di civili, unicamente civili, sono (negli obitori) della regione di Kiev", ha detto la vice prima ministra Olga Stefanichyna parlando dalla città di Borodianka, a nord ovest di Kiev, dove sono stati trovati altri 9 cadaveri di civili, alcuni con "segni di tortura". La città di Kharkiv continua ad essere sotto intensi bombardamenti.

Dopo Bucha e Irpin, ci sarebbero fosse comuni anche a Mariupol, che da stamani Mosca dà per conquistata. "I nostri cittadini hanno riferito che oggi a Mangush, vicino Mariupol, i soldati russi hanno scavato diverse fosse comuni, lunghe fino a 30 metri ciascuna, e portato dei corpi con i camion" ha detto il sindaco di Mariupol, Vadim Boychenko, citato dall'Agenzia Unian. Ha aggiunto che i russi stanno facendo "pulizia" tra i funzionari comunali e gli operai rimasti. "Sono stati trasferiti in qualche posto, crediamo dietro le sbarre; e lì vengono interrogati, torturati". "Nella zona della tangenziale, i russi stanno trasportando i corpi dei morti su camion. Li hanno semplicemente gettati su un terrapieno", ha aggiunto il consigliere del sindaco, Petro Andryushchenko. "È una prova diretta dei crimini di guerra e del tentativo di nasconderli".

Proprio oggi la Lettonia ha riconosciuto le azioni della Russia in Ucraina come genocidio. "Il Parlamento lettone ha ufficialmente dichiarato genocidio le atrocità commesse dalle forze russe in Ucraina", ha dichiarato su Twitter il ministro degli Esteri lettone Edgars Rinkevics. Anche l'Estonia ha riconosciuto ufficialmente le azioni della Russia in Ucraina come genocidio.

Mosca: presa Mariupol. Putin annulla l'attacco all'acciaieria

Nel 57° giorno della guerra in Ucraina, sarebbe caduta sotto il controllo russo la città di Mariupol, mentre 2mila ucraini restano asserragliati nell'acciaieria Azovstal fuori città. L'ha detto il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu, citato da Interfax, in un incontro con il presidente Vladimir Putin che si è congratulato con lui. Shoigu ha aggiunto che 142mila civili sono stati evacuati finora e che, essendo la situazione in città "calma", possono tornare.

Putin ha definito "inopportuno" l'assalto alla zona industriale dell'acciaieria di Azovstal, una delle più grandi d'Europa, e ha ordinato di annullarlo. Il presidente ha però chiesto di isolare l'area in modo che "non voli una mosca". Putin ha spiegato l'annullamento dell'assalto all'Azovstal con la volontà di salvare le vite dei soldati russi, presumibilmente per spostarli a nord dove prepara la grande offensiva del Donbass. Ha anche assicurato che garantirà un trattamento dignitoso ai soldati ucraini che si arrenderanno.

Dal governo di Kiev arriva l'appello per gli asserragliati: "Chiediamo ai russi un corridoio umanitario urgente dallo stabilimento di Mariupol Azovstal" scrive la vicepremier Iryna Vereshcuk su Telegram. "Ora ci sono circa 1.000 civili e 500 soldati feriti. Devono essere tutti tirati fuori dall'Azovstal oggi", aggiunge appellandosi ai leader mondiali e alla comunità internazionale a "concentrare i loro sforzi su Azovstal ora. Ora questo è un punto chiave e un momento chiave per lo sforzo umanitario!".

Il ministro Shoigu aveva indicato in 3-4 giorni il tempo necessario a conquistare l'acciaieria, mentre il leader ceceno Ramzan Kadyrov aveva detto che la Azovstal sarebbe stata "completamente sotto il controllo delle forze della Federazione Russa" entro oggi pomeriggio. Il governatore della regione ucraina orientale di Lugansk, Serhiy Gaidai, ha annunciato che le forze russe controllano l'80% del territorio dell'oblast.

Biden: altri 800 milioni in armi e munizioni a Kiev

Armi e munizioni affluiranno ogni giorno per aiutare gli ucraini a difendersi dall'aggressione russa, ha assicurato il presidente americano Joe Biden, che oggi ha annunciato altri 800 milioni di dollari in forniture di armamenti. Il pacchetto comprende munizioni, artiglieria pesante, droni sviluppati apposta per l'Ucraina, cannoni howitzer. Gli Usa bandiscono inoltre le navi russe dai propri porti. Putin "non riuscirà mai a dominare, occupare l'Ucraina" ha detto Biden, parlando dalla Casa Bianca dove ha incontrato il premier ucraino Denys Shmyhal. Biden ha anche affermato che non ci sono prove che Mariupol sia completamente caduta in mani russe.

"I nostri partner hanno iniziato a capire di cosa abbiamo esattamente bisogno e di quando ne abbiamo bisogno: subito", ha commentato il leader ucraino Volodymyr Zelensky. "Con cauto ottimismo - afferma nel suo più recente videomessaggio -, sono lieto di dire che i nostri partner hanno iniziato a capire meglio le nostre esigenze; a capire di cosa abbiamo esattamente bisogno e di quando esattamente ne abbiamo bisogno: non tra settimane o tra un mese, ma immediatamente, in questo momento che la Russia sta cercando di intensificare i suoi attacchi".

Dal Pentagono riferiscono che le forze aeree ucraine hanno almeno 20 velivoli disponibili in più grazie all'ultimo invio di pezzi di ricambio da parte dei paesi alleati.

Dai Paesi del G7 altri 24 miliardi di dollari all'Ucraina

Oltre a quello in armamenti, c'è anche l'aiuto finanziario che arriva a Kiev dalla comunità internazionale. I ministri delle Finanze del G7 hanno annunciato un impegno per un ulteriore sostegno all'Ucraina da più di 24 miliardi di dollari per il 2022 e oltre, aggiungendo che sono pronti a fare ancora di più se necessario.

Sul fronte "guerra economica" interviene però a gamba tesa il presidente cinese Xi Jinping: la Cina si oppone a "sanzioni unilaterali, doppi standard e giurisdizione a braccio lungo".

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