martedì 15 marzo 2022
Sanzioni russe: divieto d'ingresso a Biden e Blinken. L'Onu: quasi 3 milioni i profughi in Polonia, Romania e Moldavia. Tre premier Ue (sloveno, ceco e polacco) in missione a Kiev
La distruzione di Mariupol

La distruzione di Mariupol - Ansa

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"L'Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso in videocollegamento alla Joint Expeditionary Force di Londra, citato dall'agenzia Unian. Una presa d'atto significativa mentre sono ripresi i negoziati in videoconferenza tra ucraini e russi. Nel suo intervento, Zelensky aveva anche chiesto "più armi" agli occidentali: "Quelle che ci date in una settimana, durano 20 ore, per questo siamo costretti a riusare gli equipaggiamenti sottratti ai russi. Aiutandoci, aiuterete voi stessi".

Il presidente ucraino Zelensky in videocollegamento con Londra. A destra il premier britannico Boris Johnson

Il presidente ucraino Zelensky in videocollegamento con Londra. A destra il premier britannico Boris Johnson - Ansa

La quarta sessione di colloqui tra Mosca e Kiev è iniziata ieri in videocollegamento; le delegazioni si erano separate per una "pausa tecnica" e stamani sono ripresi i colloqui. Mikhail Podolyak, il consigliere capo dell'ufficio del presidente ucraino, ha twittato che "si stanno discutendo le principali questioni", ovvero "il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe" russe. In serata le autorità ucraine hanno espresso un "cauto ottimismo" per i progressi compiuti nei negoziati con la Russia, che dopo due giorni di colloqui in videoconferenza sono diventati "più costruttivi". Lo ha detto il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Ihor Zhovkva, citato dall'agenzia di stampa Unian. "Nei primi round la Russia non era
intenzionata ad ascoltare la nostra posizione, ma faceva solo degli ultimatum: l'Ucraina avrebbe dovuto arrendersi, lasciare le armi, il nostro presidente avrebbe dovuto firmare un atto di resa", ha detto Shovkva. "Ora la Russia ha cambiato un po' tono", ha aggiunto.

La delegazione ucraina, quindi, secondo Shovkva è ora "cautamente ottimista", ma una svolta può venire solo dai presidenti, Volodymyr Zelenskyy e Vladimir Putin.

Intanto arrivano le sanzioni anti americane da parte della Russia. Colpiscono il presidente Joe Biden, il segretario di Stato Antony Blinken e alti funzionari dell'amministrazione: il segretario alla Difesa Lloyd Austin, il capo della Sicurezza nazionale, Jake Sullivan e il suo vice, Daleep Singh, il capo degli Stati maggiori congiunti, generale Mark Milley, il capo della Cia, William Burns, la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, il figlio di Biden, Hunter, l'ex segretario di Stato, Hillary Clinton. Le sanzioni includono il divieto di ingresso in Russia e il congelamento di asset. Il ministero degli Esteri russo precisa però che non verranno impediti contatti ad alto livello se necessari.

Colpita la troupe di Fox News: un morto e un ferito grave

Un cameraman di Fox News è stato ucciso in Ucraina. Lo riferisce l'emittente Usa. Stamani il consigliere del ministro dell'Interno Anton Gerashchenko aveva scritto su Telegram: "Il giornalista Benjamin Hall, che lavora per la compagnia televisiva americana Fox News, è in gravi condizioni, privo di sensi. Ha subito numerosi interventi chirurgici. Il destino del cameraman di Fox News Pierre Zakrewski, irlandese, e della produttrice Alexandra Kuvshinova, è ancora sconosciuto. A giudicare dalla natura delle ferite di Ben Hall, l'equipe di Fox News è stata colpita da colpi di mortaio o di artiglieria dagli occupanti russi vicino al villaggio di Gorenki, nella regione di Kiev, sulla strada per Irpin". In serata si è saputo che Hall ha subito una amputazione.

Domenica scorsa, nella stessa zona, il lavoro di informazione e documentazione del conflitto era costato la vita a Brent Renaud, 50 anni, statunitense, pluripremiato regista e produttore di documentari nonché reporter di guerra. Ucciso da un proiettile a un checkpoint nei dintorni di Irpin, mentre con un collega documentava l'esodo dei profughi.

I russi controllano la regione di Kherson. Onu: 3 milioni di profughi

"Le forze armate russe hanno preso il pieno controllo dell'intero territorio della regione di Kherson", nell'Ucraina meridionale, ha annunciato stamani il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. Proprio dalla regione Kherson era arrivato ieri un video di 8 minuti, girato con il telefonino da un manifestante, in cui si vedeva un folto gruppo di civili, con bandiere ucraine, contestare in strada soldati russi armati e camion militari russi con il simbolo Z dell'invasione.

Sempre nel sud dell'Ucraina, resiste invece la città di Mykolayiv sul fiume Bug. Il sindaco Vitaliy Kim ha detto in televisione che la situazione nella regione è più calma, dopo il fallimento dell'assalto russo al capoluogo, che ha provocato un'ottantina di feriti tra cui due bambini. "Non cederemo i ponti all'invasore" ha ribadito il sindaco.

Resiste all'assedio anche la città portuale di Mariupol, che il Papa ha definito "martire" per il tributo altissimo di vittime che ha pagato alla guerra (sarebbero oltre 2.000 i morti). Ieri è stato aperto un corridoio per fare uscire i civili ma non per far entrare i camion di aiuti umanitari. "Stimiamo che circa 350.000 persone siano bloccate a Mariupol", ha detto Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco alla televisione ucraina. Mancano acqua potabile ed elettricità, quasi esauriti cibo e medicinali. A fine giornata sono usciti 20mila civili, ma notizie catastrofiche arrivano dall'ospedale: secondo la Bbc i pazienti e il personale sono stati presi in ostaggio dalle forze armate russe: si tratterebbe secondo il vicesindaco Serghei Orlov,di 400 persone.

Secondo il dipartimento della Difesa Usa, dall'inizio dell'attacco sono stati sparati contro Ucraina almeno 900 tra missili e bombe aeree. Secondo il resoconto delle Forze armate ucraine, non verificabile da fonte indipendente, le perdite russe sarebbero di 13.500 uomini, 404 carri armati, 1.279 mezzi corazzati, 150 sistemi d'artiglieria, 64 lanciarazzi multipli, 36 sistemi di difesa antiaerea, oltre a 81 aerei, 95 elicotteri, 640 autoveicoli corazzati, 3 unità navali, 60 cisterne di carburante e 9 droni.

Secondo gli ultimi dati dell'Onu, dal 24 febbraio, data dell'aggressione russa, 2.952.026 profughi hanno attraversato il confine ucraino per cercare rifugio all'estero. I dati, aggiornati al 14 marzo, indicano che la stragrande maggioranza delle persone in fuga è giunta in Polonia (quasi 1,8 milioni), gli altri sono in Romania (422.000) e in Moldavia (quasi 340.000).

Missili su Kiev, colpito un condominio residenziale

A Kiev è stata un'altra alba di paura. Violente esplosioni - almeno tre - sono avvenute verso le 5 in una zona residenziale della capitale e sono state sentite in tutta la città. Ad essere colpito è stato un palazzo di dieci piani: molti gli appartamenti in fiamme. Poco prima le sirene erano tornate a suonare ed era scattato l'allarme anti aereo. Come riportato da alcuni testimoni, a seguito delle deflagrazioni - probabilmente provocate da missili da crociera - numerosi allarmi di edifici e auto hanno iniziato a suonare per le strade. Anche a Kharkiv sono state segnalate esplosioni in città.

Almeno 4 persone sono rimaste uccise durante i bombardamenti russi nella città ucraina di Rubezhnoye, nella regione del Lugansk, che hanno colpito e distrutto un collegio per non vedenti, un ospedale cittadino, tre scuole e altre strutture militari. Lo riferisce il Kiev Indipendent.

Condominio in fiamme a Kiev, colpito da un missile, 15 marzo

Condominio in fiamme a Kiev, colpito da un missile, 15 marzo - Reuters

Le nuove sanzioni dell'Ue alla Russia

Il Consiglio Ue ha adottato il quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia: vietate tutte le transazioni con alcune imprese statali, previste restrizioni all'esportazione di beni e tecnologie per l'industria della difesa, per la sicurezza e per l'industria energetica. Confermata l'ipotesi di azioni per sospendere la Russia come "nazione favorita" nel Wto, l'organizzazione mondiale del commerci. Il bando all'importazione di acciaio, spiega una nota Ue, vale 3,3 miliardi di ricavi persi per la Russia. Il bando sui rating farà perdere ulteriore accesso ai mercati finanziari Ue.

Stop all'esportazione dei beni di lusso: l'elenco di misure include una lunga lista di beni commerciali made in Europe - dal vino ai capi d'abbigliamento, dai profumi alla pelletteria passando per i gioielli - che non potranno più essere esportati verso la Federazione Russa "nella misura in cui il loro valore sia superiore a 300 euro per articolo". Nell'elenco delle nuove sanzioni sono finite anche le auto di lusso, ovvero quelle di valore superiore ai 50 mila euro (con la sola esclusione delle ambulanze) e le motociclette che costano dai 5 mila euro in su. Stop anche alll'export di dispositivi elettronici per uso domestico (come ventilatori, congelatori e stampanti) di valore superiore ai 750 euro. Vietati anche tutti i prodotti per l'intrattenimento e la musica.

"Mentre la guerra del presidente Putin contro il popolo ucraino continua, va avanti anche la nostra determinazione a sostenere l'Ucraina e paralizzare il finanziamento delle macchine da guerra del Cremlino" dichiara l'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell. "Questo quarto pacchetto di sanzioni è un altro duro colpo per la base economica e logistica su cui la Russia si basa per portare avanti l'invasione dell'Ucraina. Lo scopo delle sanzioni è che il presidente Putin fermi questa guerra disumana e insensata".

Nell'ambito di una missione del Consiglio Europeo, tre premier europei sono diretti oggi a Kiev: si tratta dello sloveno Janez Jansa, del polacco Mateusz Morawiecki e del ceco Petr Fiala. I tre sono arrivati in serata,hanno incontrato il presidente Volodymir Zelensky e il primo ministro Denis Shyamal ed è prevista una loro conferenza stampa.

Zelensky: soldati russi arrendetevi, vi tratteremo umanamente

Il presidente ucraino Zelensky ha presentato un disegno di legge per estendere la legge marziale nel Paese per altri 30 giorni (era stata introdotta in tutto il Paese lo scorso 24 febbraio) mentre il governo ha lanciato un sito - in collaborazione con le piattaforme di criptovaluta FTX ed Everstake - per raccogliere donazioni in bitcoin e altre valute virtuali a supporto dell'Ucraina contro l'invasione russa e incanalare le risorse alla banca centrale ucraina.

"In 19 giorni l'esercito russo ha avuto più soldati morti che nelle due sanguinose guerre in Cecenia" ha detto Zelensky in un discorso diffuso online, prima di rivolgersi ai militari russi (parlando in russo): "Vi offro una scelta: a nome del popolo ucraino, vi diamo la possibilità di vivere. Se vi arrendete alle nostre forze militari, vi tratteremo come devono essere trattati gli esseri umani: con dignità. Il modo in cui non siete stati trattati dal vostro esercito. E il modo in cui il vostro esercito non tratta la nostra gente. Scegliete".

"Sono grato a quei russi - ha aggiunto - che non smettono di cercare di divulgare la verità, che stanno lottando contro la disinformazione e raccontano fatti reali ai loro amici e alle loro famiglie. Personalmente sono grato a quella donna che è andata nello studio di Channel One con un cartello contro la guerra". Lei si chiama Maria Ovsiannikova ed è una dipendente dell'emittente. È stata arrestata, ma è ricomparsa con un video pre-registrato nel quale attacca ancora più duramente il regime spiegando che in Russia sono stati tutti "zombificati".

Per la giornalista arrestata, il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto una "protezione consolare". "Stiamo seguendo il suo caso e siamo in contatto con le autorità per chiedere loro di non vendicarsi", ha detto la portavoce dell'ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani.

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