giovedì 22 gennaio 2015
Un colpo di mortaio ha centrato un filobus vicino alla fermata: 13 morti e decine di feriti, tutti civili. I separatisti accusano Kiev.
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I militari ucraini sono stati costretti a ritirarsi dai terminal dell'aeroporto di Donetsk che, completamente distrutti negli scontri delle ultime ore, non offrono più alcun tipo di protezione. Una ventina di soldati sono dalla tarda serata di mercoledì confinati a sud dello scalo, dopo che sei militari sono rimasti uccisi e altri 16 feriti e catturati dai separatisti.In questi mesi, malgrado gli accordi di Minsk, si sono fermati solo sporadicamente gli scontri all'aeroporto controllato, lo scorso settembre, dalle forze del governo. Intanto giovedì mattina cinque colpi di mortaio, provenienti da un minivan, hanno colpito un filobus e una vicina automobile a una fermata della via Kuprin a Donetsk, nel quartiere Leninsky controllato dai separatisti in cui si trova una grande fabbrica meccanica obiettivo di continui attacchi negli ultimi giorni. Pesante il bilancio delle vittime fra i civili: 13 morti e almeno 20 feriti, alcuni dei quali in modo grave, secondo il governo separatista (fonti ucraine invece denunciano la morte di otto persone e il ferimento di sette).Kiev nega ogni responsabilità denunciando un atto di sabotaggio (la postazione più vicina si trova a 15 chilometri di distanza, precisa) mentre il governo indipendentista della città punta il dito contro i militari ucraini e annuncia l'apertura di una inchiesta. Come ha anticipato di voler fare anche l'Osce e la Commissione inquirente russa.Il governo separatista ha costretto i prigionieri di guerra a marciare verso la strada colpita. Nella riunione del Gruppo di contatto mercoledì a Berlino, a cui hanno preso parte i ministri degli esteri di Francia, Germania, Russia e Ucraina, si è concordato il ritiro di uomini e armi pesanti da una zona di 15 chilometri dalla linea di demarcazione definita dagli accordi di Minsk dello scorso settembre.
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