giovedì 5 gennaio 2017
Nel 2016, il militare sparò a un giovane che aveva appena aggredito i suoi commilitoni ma che era stato bloccato a terra «Violenza ingiustificata». Netanyahu: perdono
Uccise un palestinese ferito: soldato colpevole di omicidio
COMMENTA E CONDIVIDI

Un soldato israeliano che il 24 marzo 2016 aveva ucciso, sparandogli alla testa da distanza ravvicinata, un giovane palestinese che poco prima aveva assalito un suo commilitone, ma che poi era stato ferito gravemente ed era immobilizzato a terra, è stato giudicato colpevole di omicidio colposo dal Tribunale militare di Tel Aviv.

Il soldato, Elor Azaria, che allora aveva 19 anni, rischia fino a 20 anni di prigione: i tre giudici si sono riservati alcune settimane per pronunciarsi sulla pena. La giudice, colonnello Maya Heller, ha respinto la versione della difesa secondo cui il caporale decise di sparare da vicino sul palestinese nel timore che nascondesse un ordigno sotto al giubbotto. «Non si può usare questo tipo di forza, neanche quando stiamo parlando della vita del nemico», ha detto. L’episodio avvenne a Hebron, in Cisgiordania, in un periodo particolarmente teso, in cui gli attacchi palestinesi (la cosiddetta 'Intifada dei coltelli”) si verificavano quotidianamente. Il palestinese, Abdel Fatah Sharif, 21 anni, aveva cercato di aggredire con un coltello i soldati israeliani.

Con lui c’era anche un altro ragazzo palestinese, subito ucciso dai militari. La scena era stata ripresa e il video era stato pubblicato online. Il processo, iniziato a maggio, ha fortemente diviso l’opinione pubblica israeliana tra chi difendeva il soldato e chi lo riteneva responsabile di un gesto immorale e contrario al codice militare. Ieri mattina, fuori dal Tribunale, ci sono stati scontri. Il premier Benjamin Netanyahu ha detto che il soldato merita il perdono e ha chiesto agli israeliani di comportarsi «con responsabilità» nei confronti dell’esercito. Il ministro della Difesa Avigdor Lieberman si è detto «insoddisfatto» della sentenza, ma ha sottolineato che tutti devono rispettare la decisione dei giudici. L’Autorità nazionale palestinese ha parlato di «processo farsa» istruito solo per sfuggire ai tribunali internazionali.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: