giovedì 5 maggio 2016
​L'annuncio dopo lo scontro con il presidente Erdogan. L'ipotesi del ritorno alle urne in autunno, l'ennesimo in un Paese dove resta alta la tensione.
Turchia, si dimette il premier Davutoglu
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Il premier turco Ahmet Davutoglu ha rassegnato le dimissioni. L'annuncio è arrivato al termine di un vertice del partito di governo Akp, in cui è emersa l'impossibilità di restare in carica dopo lo scontro con il presidente Recep Tayyip Erdogan. L'Akp terrà un congresso straordinario il 22 maggio per eleggere il suo successore. La crisi di governo è scoppiata negli ultimi giorni, dopo che i vertici del partito avevano tolto a Davutoglu il potere di nominare i leader provinciali. Una mossa che gli analisti attribuiscono allo scontro con Erdogan per le sue posizioni non abbastanza "lealiste", specie sul presidenzialismo, i diritti civili e il dialogo con i curdi. Nel suo discorso di addio, Davutoglu ha annunciato che non si candiderà al congresso ma resterà nel partito. "Il nostro rapporto di lealtà con il presidente continuerà", ha assicurato il premier dimissionario, difendendo il suo lavoro alla guida del governo turco, da quando nell'estate del 2014 ha preso il posto di Erdogan, eletto presidente.Nelle elezioni anticipate del primo novembre scorso, l'Akp aveva ritrovato la maggioranza assoluta in Parlamento, che non aveva ottenuto in quelle precedenti di giugno. "Non vivo questa decisione come un fallimento o un dispiacere", ha aggiunto Davutoglu.Stamani un consigliere di Erdogan ha escluso elezioni anticipate dopo la scelta del nuovo leader del partito, ma molti osservatori ipotizzano che punti a un ritorno alle urne in autunno per cercare di ottenere la maggioranza dei 2/3, necessaria per approvare la sua riforma presidenzialista della Costituzione.Secondo un'analisi pubblicata dal Guardian, l'accordo che la Turchia ha siglato a marzo con l'Unione europea per la gestione dei flussi di profughi potrebbe essere la prima vittima dello scontro tra Erdogan e Davutoglu.
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