giovedì 14 gennaio 2016
​Il primo ministro Davutoglu: colpiti 500 obiettivi, uccisi 200 jihadisti. L'attacco è stato condotto con artiglieria pesante nella zona vicina al confine.
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La Turchia ha bombardato obiettivi del Daesh in Iraq e in Siria, dopo l'attentato di Istanbul. Lo ha annunciato il premier turco Ahmet Davutoglu. "Dopo il vile attentato di Istanbul, le nostre forze armate hanno colpito nelle ultime 48 ore con carri armati e artiglieria circa 500 posizioni del Daesh in Siria e in Iraq", causando circa 200 vittime fra i jihadisti, ha detto Davutoglu. E ha aggiunto: "Ogni attacco alla Turchia verrà punito". Il primo ministro ha parlato davanti agli ambasciatori turchi riuniti ad Ankara. La Turchia dunque non ha usato aerei, ma artiglieria pesante, che avrebbe colpito le zone settentrionali di Iraq e Siria situate lungo il confine turco.  Accusata a lungo di aver chiuso un occhio sulle attività dei gruppi jihadisti impegnati in Siria contro il regime del presidente siriano Bashar al-Assad, la Turchia si è unita nella scorsa estate alla coalizione internazionale contro il Daesh.
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