martedì 3 novembre 2015
​Sequestrata una rivista, arrestati direttore e caporedattore. Altri 35 arresti tra alti burocrati e poliziotti vicini all'imam che avversa Erdogan.
Voto turco, un'amara lezione di Giorgio Ferrari
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​Un tribunale di Istanbul ha ordinato il sequestro della rivista Nokta e l'arresto del direttore e del caporedattore centrale per "istigazione a delinquere" per una copertina con una foto del presidente Recep Tayyip Erdogan e il titolo "Lunedì 2 novembre: l'inizio della guerra civile turca". Il riferimento è al giorno successivo al voto politico di domenica scorsa, in cui l'Akp di Erdogan ha riconquistato la maggioranza assoluta in Parlamento. Il blitz di settembre. Già a metà settembre la polizia aveva compiuto un blitz nella redazione di Istanbul di Nokta, che era stato anche ritirato dalle edicole, per un fotomontaggio in copertina che mostrava Erdogan che si faceva un selfie mentre sullo sfondo c'erano i funerali di un soldato morto nel conflitto interno riesploso a luglio con il Pkk curdo. La Casa Bianca: preoccupati. Proprio ieri gli Stati Uniti avevano espresso "profonda preoccupazione dopo che i media e i singoli giornalisti critici verso il governo di Ankara sono stati oggetto di pressioni e intimidazioni durante la campagna elettorale turca, presumibilmente in modo calcolato per indebolire l'opposizione politica". Arrestati i sostenitori di Gulen. Nel mirino non c'è solo la stampa. Trentacinque persone, fra alti burocrati e funzionari di polizia, sono state arrestate nella provincia occidentale di Smirne in un'operazione che ha preso di mira i sostenitori del religioso musulmano Fethullah Gulen, nemico del presidente Recep Tayyp Erdogan. Lo riporta l'agenzia di stampa Dogan. I sostenitori di Gulen nell'apparato statale vengono soprannominati "struttura parallela". Erdogan ha avviato un giro di vite contro i seguaci di Gulen dopo che polizia e procuratori ritenuti vicini al religioso hanno aperto nel 2013 un'indagine per corruzione che ha coinvolto la cerchia vicina a Erdogan.
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