Il tribunale di Bodrum, sulla costa
egea della Turchia, ha condannato a
4 anni e 2 mesi di prigione
i due siriani accusati di essere gli scafisti del
naufragio in cui a inizio settembre morì il piccolo Aylan Kurdi. Lo riferisce
l'agenzia statala Anadolu. Per ciascuno dei due imputati la
procura aveva chiesto 35 anni.
I due siriani, Muwafaka Alabash e
Asem Alfrhad, sono stati condannati per il reato di "traffico di
esseri umani" ma assolti dall'accusa di aver causato la morte
delle cinque persone annegate con "deliberata negligenza".Insieme ad Aylan, il bimbo curdo-siriano di 3 anni
la cui foto sulla spiaggia di Bodrum dopo l'annegamento fece indignare il mondo, nel naufragio avevano perso la vita anche la
madre Rehan, il fratellino di 5 anni Galip e altre due persone.
Il mese scorso, alla prima udienza del processo, i due siriani
avevano accusato il padre di Aylan, Abdullah, di aver
organizzato la traversata e guidato il barcone poi affondato.
L'uomo aveva negato con forza. Dopo l'incidente, il padre di
Aylan è tornato nella città curdo-siriana di Kobane, da cui era
scappato dagli attacchi del Daesh e dove ha seppellito la
famiglia.