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La manifestazione contro il ministro israeliano Itamar Ben-Gvir all'università di Yale - Reuters
L’ultimo atto dello scontro tra il presidente Donald Trump e il mondo accademico statunitense è un ordine esecutivo che indurisce gli standard per l’accreditamento universitario necessario ad accedere a miliardi di dollari in fondi federali per gli studenti come prestiti e borse di studio.
Sebbene il governo federale non accrediti direttamente gli atenei e i campus statunitensi, svolge un ruolo di supervisione sugli enti, per lo più privati, legittimati a farlo. Il tycoon si è spesso lamentato del fatto che questi accolgono domande presentate da istituzioni che non offrono formazione di qualità. Il decreto presidenziale appena firmato chiede alla Segretaria all’Istruzione, Linda McMahon, di fare in modo che gli enti di accreditamento adottino parametri più stringenti nella valutazione delle richieste esigendo garanzie non solo sull’adeguatezza dei percorsi di studio ma anche sulla capacità di tutela dei diritti civili. Distinguo, quest’ultimo, in linea con la determinazione del presidente, a sradicare nelle università l’antisemitismo che, a suo dire, è venuto a galla durante le manifestazioni pro-Palestina esplose con la guerra tra Hamas e Israele.
All’università di Yale, intanto, il ministro per la Sicurezza israeliano, Itamar Ben Gvir, in visita all’associazione studentesca ebraica Shabtai Society, è stato bersagliato con bottigliette d'acqua da una folla di duecento manifestanti filopalestinesi inferociti. Il falco del governo di Tel Aviv aveva provocatoriamente fatto il segno “v” di vittoria a chi contestava la sua presenza al grido “la Palestina sarà libera”. A Beinecke Plaza, la piazza centrale del campus, era stato allestito un presidio di protesta di otto tende. Non ci sono stati feriti. I vertici dell’ateneo di New Haven hanno tenuto a precisare che la dimostrazione era stata organizzata da persone “non “affiliate a nessuna organizzazione studentesca riconosciuta”.
Con un altro ordine esecutivo, ancora, The Donald ha incaricato l’Amministrazione di monitorare con più attenzione l’applicazione delle leggi in vigore sulle donazioni che le istituzioni accademiche ricevono dall’estero e di obbligare i rettori a fornire dettagli specifici sui finanziamenti esteri. La stretta, in chiave prevalentemente anti-Cina, esige trasparenza in particolare sulla “reale fonte e lo scopo dei fondi”.