venerdì 24 febbraio 2017
A Cnn, New York Times, Bbc e altre testate non è stato consentito l'accesso ad un briefing privato del portavoce del presidente. Nuovo attacco del tycoon contro i "media disonesti".
Trump esclude i giornalisti scomodi
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Nuovo attacco dell'amministrazione Trump contro alcuni media americani. La Casa Bianca ha escluso i giornalisti di molte testate da un briefing privato nell'ufficio del portavoce di Donald Trump, Sean Spicer, che ha sostituito la conferenza stampa che ogni giorno si tiene all'interno della James S. Brady Press Briefing Room e viene trasmessa online. Tra i media esclusi ci sono Cnn, New York Times, The Hill, Politico, BuzzFeed, the Daily Mail, Bbc, Los Angeles Times e New York Daily News. Per protesta Ap e il magazine Time non hanno partecipato all'incontro.


Alcuni dei media esclusi sono stati ripetutamente attaccati da Trump: li ha definiti disonesti e capaci solo di diffondere notizie false. Spicer invece ha voluto all'interno del suo ufficio alcuni media di destra, tra cui Breitbart, The Washington Times e One America News Network. Alla discussione sono stati fatti entrare anche i network Abc, Cbs, Nbc, Fox, Reuters e Bloomberg.


L'associazione dei corrispondenti alla Casa Bianca ha fortemente criticato la decisione. Per ora la Casa Bianca non ha commentato, ma in una mail inviata oggi alle 12 ai giornalisti si segnalava un cambiamento dei programmi: prevedeva un incontro senza la presenza delle telecamere alle 13,30, senza specificare se si trattasse di una conferenza stampa aperta a tutti. Ieri sera l'email inviata ai giornalisti prevedeva la normale conferenza stampa alle 13,15, con la presenza anche delle telecamere.

Oggi Trump ha criticato di nuovo i media sostenendo che “sono molto intelligenti, molto astuti e disonesti. Dobbiamo lottare contro di loro. Si arrabbiano quando mettiamo in luce le loro notizie false”. Il presidente Usa se l’è presa in particolare con editori e giornalisti «disonesti» (come la Cnn, definita il «Clinton news network») che alimentano le notizie false con l’uso di fonti anonime, cui ha chiesto di mettere fine.

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