venerdì 29 marzo 2019
“Time” lo ritrae in copertina mentre «Canta sotto la pioggia». Il presidente Usa prepara proposte legislative che spera gli permettano di venire rieletto. «Inesistenti» gli avversari per ora
La copertina di «Time» dedicata al presidente Donald Trump

La copertina di «Time» dedicata al presidente Donald Trump

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Sanità, immigrazione, il muro con il Messico, le infrastrutture. Liberatosi della nuvola nera dell'inchiesta sul Russiagate, Donald Trump preme sull'acceleratore. In vista delle elezioni del prossimo anno, il presidente Usa sta preparando una serie di proposte legislative che spera gli permettano di realizzare i suoi principali obiettivi di politica interna e di utilizzarli per ottenere un secondo mandato. Ma molti osservatori, e persino alcuni strateghi repubblicani, dubitano che le ambiziose idee del Commander in chief siano realistiche, con una delle due camere del Congresso in mano ai democratici e un clima di ostilità estrema fra i due principali partiti Usa.
E' infatti improbabile che, dopo le battaglie sui fondi per la costruzione della barriera al confine meridionale statunitense, dopo il più lungo shutdown (paralisi governativa) della storia americana e innumerevoli scontri con i leader democratici, Trump possa aspettarsi collaborazione dall'opposizione in vista del 2020, in particolare su questioni notoriamente delicate come l'assistenza sanitaria e l'immigrazione, che sono già temi caldi della campagna elettorale.
Ma il capo della Casa Bianca va avanti imperterrito. Non appena il ministro alla Giustizia, dopo aver esaminato i risultati dell'inchiesta sul Russiagate, lo ha scagionato dai crimini di collusione con il Cremlino e di intralcio alla giustizia, Trump ha cominciato a parlare di spingere attraverso le maglie del Congresso numerose riforme. E non per niente la rivista "Time" lo ritrae in copertina con l'o9mbrello mentre «Canta sotto la pioggia” dopo lo scampato pericolo del Russiagate e con all'orizzonte candidati democratici alle presidenziali del 2020 di calibro, per ora, decisamente basso.
"Abbiamo fatto così tanto - e abbiamo in programma anche di più", ha detto Trump questa settimana. Quindi ha promesso di presentare quanto prima un piano di riforma sanitaria che sarà "molto migliore" di Obamacare, la legge voluta del suo predecessore che ha concesso una copertura assicurativa a milioni di americani, e che i repubblicani hanno cercato invano di far abrogare negli ultimi due anni. Trump ha anche fatto sapere di voler veder decollare un piano di rinnovo delle infrastrutture. Ma è l'immigrazione il nodo legislativo che la Casa Bianca vuole sciogliere più di ogni altro. Lo scorso anno l'Amministrazione non è riuscita a far approvare un piano di immigrazione e Trump è determinato a provarci di nuovo, anche se molti membri del Congresso considerano questi sforzi inutili, visto il tono teso che da mesi caratterizza le relazioni fra liberal e Grand Old Party. Un particolare trascurabile per Trump, che, come facevano notare alcuni suoi collaboratori al sito Politico, vede un chiaro vantaggio anche solo dal presentare un'ambiziosa agenda legislativa: se fallirà, potrà attribuire ogni fiasco all'ostilità dell'opposizione.

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