sabato 26 marzo 2016
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Oltre 800 persone tenute prigioniere dai guerriglieri islamisti di Boko Haram sono state liberate questa settimana in diverse operazioni condotte dall’esercito nigeriano nello stato nordorientale di Borno. A renderlo noto è stato ieri un portavoce militare, il colonnello Sama Usman. Una notizia che giunge mentre la Nigeria si interroga sull’autenticità di un video nel quale il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, annuncia la fine dell’attività del gruppo terroristico. Un gruppo di 309 persone è stato liberato nell’area di Kala Balge, nel corso di scontri con piccoli gruppi di jihadisti. Nei combattimenti sono stati uccisi 25 miliziani, mentre un altro è stato catturato. Un altro reparto militare ha invece salvato martedì 502 persone tenute prigioniere vicino al villaggio di Kusumma. In questo caso sono stati distrutti un campo d’addestramento dei terroristi, un laboratorio per la costruzione di armi artigianali e un deposito di materiale bellico. La liberazione degli ostaggi è avvenuta peraltro contemporaneamente alla cattura di 14 e due bambini donne da parte di Boko Haram nello stato di Adamawa. L’altra sera è stato diffuso un video in cui compare il leader della formazione terroristica, Abubakar Shekau, che ha smentito così le voci sulla sua morte. Nel filmato, non datato e di cattiva qualità, l’uomo appare tuttavia in cattive condizioni fisiche e ammette: «Per me è arrivata la fine», messaggio che secondo l’esercito nigeriano costituirebbe il testamento di Shekau e la sostanziale ammissione della sconfitta del movimento jihadista. Il video – la cui autenticità non è ancora stata accertata dalle autorità nigeriane – non è stato diffuso attraverso i siti islamisti legati al Daesh o ad altre organizzazioni estremiste, come avvenuto in precedenza, ma tramite YouTube; Shekau non menziona affatto il Califfato, al quale aveva giurato fedeltà nel marzo del 2015. «Il messaggio è chiaro», ha precisato una fonte militare di alto rango alla Bbc. «Vedere Shekau nel video non significa altro che il gioco è finito. È un video di addio». Secondo la fonte un altro segnale della possibile resa del gruppo è anche il linguaggio usato dal suo capo: «per questo terrorista arrogante parlare in un tono così passivo e sottomesso dimostra che è stato sconfitto». Immagini, linguaggio e contenuti del video fanno presagire che per il leader del gruppo la fine sia oramai più che vicina. Ma secondo alcuni analisti non è chiaro se il messaggio di resa si riferisca al gruppo tout-court, oppure allo stesso Shekau, e ad una sua possibile abdicazione in favore di altri eventuali leader. E non si esclude che il video possa anche essere una macchinazione, una trappola, un inganno da parte dello stesso Shekau. Certo il volto stanco ed emaciato, la sua barba folta, fanno pensare che il capo dei jihadisti nigeriani non se la stia passando bene. Dopo anni di guerriglia, costata la vita a migliaia di persone, il gruppo appare sempre più relegato in una area a ridosso tra la Nigeria ed il Camerun grazie all’intensificarsi delle operazioni militari, con numerosi terroristi uccisi e ostaggi liberati. C’è infine chi mette in dubbio l’attuale reale leadership di Shekau, ipotizzando una scissione all’interno del movimento con l’emergere di nuovi leader meno bendisposti verso lo stesso Daesh. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il leader di Boko Haram Abubakar Shekau (Epa)
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