lunedì 2 maggio 2011
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Nel blitz messo a segno in Pakistan, che ha portato all'uccisione di Osama Bin Laden, "a ben vedere si potrebbero ravvisare numerose anomalie". Ne è convinto Leonardo Tricarico, ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica e membro della Fondazione Icsa (Intelligence Culture and Strategic Analysis), che si occupa di problemi di terrorismo e sicurezza internazionale."La prima anomalia - spiega lo stratega militare - è il fatto che sono passati 10 anni e invece di stanare Bin Laden inuna grotta, lo hanno trovato in una struttura appartemente stabile e ben visibile, vicino alla capitale di un Paese sedicente nemico delterrorismo". "Formalmente questa è una vittoria - sottolinea - ma sonopassati 10 anni ed è stato trovato in un posto dove non sarebbe po istato così complicato scovarlo. Soprattutto se si pensa che la zona è 'infestata' dai droni della Cia. Abbiamo sempre pensato a un personaggio inafferrabile che si spostava tra le montagne a dorso di mulo, sostenuto e nascosto da tribù afghane o pakistane e invecestava lì", nota il generale Tricarico. "In secondo luogo - aggiunge l'esperto - mi sarei aspettato che la salma fosse stata resa visibile, in modo da dare la prova più evidente della sua morte. Invece, se è vero che è stato abbandonato in mare, non si capisce né la fretta e neanche perché il corpo è stato lasciato in mare. Questo sentimento statunitense di rispetto per le tradizioni islamiche è una cosa inedita. Non mi risulta che le abbiano rispetatte per coloro che erano in vita a Guantanamo", nota Tricarico. "Se lo sceicco del terrore è morto - ragiona Tricarico - e se è proprio lui a essere stato ucciso, non c'è beneficio per l'Italia e i Paesi occidentali. Ho i miei dubbi che nelle mani di Bin Laden ci fosse ancora una residua capacità di manovrare il terrorismo. La parte operativa era nelle mani di altri e ben distribuita in tutti i Paesi. Se ci dovesse essere una reazione - sottolinea il generale Tricarico - sicuramente nascerebbe non dal centro che faceva capo a Bin Laden, ma potrebbe invece venire dalle varie strutture terroristicheche si sono create e radicate in giro per il mondo".Quanto all'Italia, "dobbiamo aspettarci verosimilmente l'azione di un 'ispirato', una persona che non ha padroni, come il terrorista che piazzò la bomba nella caserma a Milano. Per i gruppi organizzati -conclude il generale Tricarico - confido invece nell'impegno della nostra intelligence e delle forze di polizia, di cui pochi si rendonoconto e che invece hanno una capacità di penetrazione e una professionalità come pochi altri Paesi nel tenere sotto controllo il terrorismo di matrice islamica".
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