giovedì 31 marzo 2016
​L'ultranazionalista serbo, accusato di crimini di guerra e contro l'umanità, è stato giudicato in primo grado non colpevole dal Tribunale penale dell'Aja.
Oltre le amare sentenze (Andrea Lavazza)
Ex Jugoslavia, la Corte dell'Aja assolve Seselj
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​Il Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi) ha assolto oggi in primo grado l'ultranazionalista serbo Vojislav Seselj, dichiarandolo non colpevole per nessuno dei nove capi di imputazione. "Da oggi Vojislav Seselj è un uomo libero", ha detto il presidente del Tpi Jean Claude Antonetti. Seselj era accusato di crimini di guerra e contro l'umanità commessi contro le popolazioni croata e musulmana negli anni 1991-1993, durante i conflitti nella ex Jugoslavia. In particolare Seselj guidava squadroni paramilitari che ebbero un ruolo di primo piano nella pulizia etnica della Serbia.Dopo i 40 anni (e non l'ergastolo) comminati a Karadzic la settimana scorso per genocidio, la sentenza di oggi è destinata a far discutere. Seselj, 64 anni, è stato vice primo ministro della Serbia (1998-2000), e nel periodo 1996-1998, subito dopo la fine della guerra (1995) è stato sindaco della città di Zemun. Seselj è stato estradato il 24 febbraio 2003 al Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia, all'Aja: vi si è poi recato spontaneamente prima di dover subire l'affronto di un arresto in patria. All'Aja è stato sotto processo con l'accusa di omicidio, atti inumani, persecuzioni per motivi politici, razziali e religiosi, sterminio e attacchi contro civili nei territori di Croazia e Bosnia ed Erzegovina. Nessuno di questi capi di imputazione è stato giudicato meritevole di condanna.Il 12 ottobre 2014 a causa del suo stato di salute è stato rilasciato temporaneamente dal Tribunale ed è tornato in Serbia per curarsi.
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