giovedì 9 giugno 2016
​Lo sostengono centinaia di amici e conoscenti. Sarebbe un profugo eritreo in Sudan. L'uomo è stato catturato a Khartum ed estradato ieri in Italia. FOTO A CONFRONTO
Boss della tratta preso, «scambio di persona»
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L'uomo eritreo arrestato a Karthum, ed estradato martedì in Italia perché sospettato di essere il boss della tratta di esseri umani Mered Yehdego Medhanie, potrebbe essere stato vittima di uno scambio di persona. È quanto scrive la Bbc, citando Hermon Berhe, un amico dell'uomo arrestato, secondo cui la persona estradata in Italia si chiamerebbe in realtà Mered Tesfamariam.Berhe, che vive in Etiopia e dice di essere cresciuto in Eritrea con l'uomo visto nelle fotografie, lo definisce "una persone amorevole, cordiale e gentile". Inoltre, Meron Estefanos, giornalista eritreo-svedese che lo scorso anno intervistò Mered Yehdego Medhanie sostiene che l'uomo nelle fotografie non sia lui, ma un 28enne con lo stesso nome.LE FOTO A CONFRONTO

A sinistra il boss della tratta di migranti, a destra l'uomo arrestato

Il boss della tratta di esseri umani Mered Yehdego Medhanie

Immagini dell'uomo arrestato ed estradato in Italia: si chiamerebbe Mered Tesfamariam

Sotto: l'arrivo in Italia dell'arrestato, forse scambiato per un'altra persona

Chi è il superboss della tratta. Medhanie, 35 anni, è legato a una rete internazionale di traffico di esseri umani ed è considerato responsabile della morte di centinaia di profughi nel mar Mediterraneo. Tra loro anche i 359 migranti morti nel 2013 al largo di Lampedusa.Chi sarebbe l'uomo arrestato. L'uomo estradato in Italia sarebbe il 27enne Mered Tesfamarian, profugo eritreo arrestato lo scorso mese nelle strade di Khartoum. A svelare l'errore di identità è stato un altro profugo eritreo, il 42enne Fshaye Tasfai che vive in Sicilia ed è cugino di Tesfamarian, con cui è cresciuto insieme ad Asmara. "È il ragazzo sbagliato. È incredibile. Non è un trafficante di esseri umani. Viveva nella casa di mio padre. Ha lasciato l'Eritrea nel 2014 ed è andato a Khartoum circa un anno fa. Viveva lì con i miei fratelli e le mie sorelle. Non aveva un lavoro per cui gli mandavamo del denaro", ha dichiarato al Guardian. Il suo racconto è avvalorato da uno dei compagni di stanza di Tesfamarian a Khartoum: "È il mio migliore amico ed è innocente". Il ragazzo racconta che l'amico venne arrestato a fine maggio e riportato a casa per effettuare una perquisizione nella sua stanza. È riapparso diversi giorni dopo a Roma. Il giornalista svedese Meron Estefanos, che vive in Eritrea, è stato il primo a lanciare l'allarme: "Ho ricevuto circa 400 mail da persone che mi hanno raccontato di essere cresciute con questo ragazzo e garantiscono che si tratta della persona sbagliata".Maxioperazione di polizia internazionale. L'Agenzia nazionale contro la criminalità britannica (Nca) ieri aveva fatto sapere che il boss del traffico era stato localizzato a Karthum, in Sudan, e arrestato a maggio, nel corso di un'ampia operazione della polizia britannica, italiana e sudanese. Il portavoce della Nca sostiene che si sia trattato di un'operazione "complessa", alla quale hanno preso parte varie organizzazioni, e sostiene che ora sia "prematuro" speculare sull'identità dell'uomo estradato.
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