lunedì 30 maggio 2022
Irma è stata la prima a essere uccisa dal killer della scuola elementare. Il marito Joe è morto per il dolore il giorno dopo. Biden nella cittadina, commosso, promette di "fare qualcosa"
Il memoriale delle vittime di Uvalde

Il memoriale delle vittime di Uvalde - Reuters

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Lei, maestra, è morta per salvare i suoi alunni, il marito l'ha seguita due giorni dopo, per il troppo dolore. Irma e Joe Garcia erano sposati da ventiquattro anni e avevano quattro figli. La doppia tragedia aggiunge un'altra storia triste alla strage alla Robb Elementary School di Uvalde, Texas, dove martedì un ragazzo di diciotto anni ha ucciso diciannove bambini e due insegnanti, prima di essere ucciso dalla polizia.

Il risvolto della tragedia che ha devastato la famiglia Garcia ha un tono diverso, un segnale di speranza e di solidarietà: la raccolta fondi avviata per aiutare i figli, rimasti orfani, ha superato i 2,5 milioni di dollari. Il lancio dell'iniziativa su GoFundMe ha mobilitato migliaia di persone, andando oltre ogni previsione. "Irma - aveva scritto sua cugina per lanciare la raccolta fondi - era una moglie, una madre di quattro figli, una cugina, una sorella, una figlia, una zia e una persona meravigliosa. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per chiunque e senza pensarci un attimo". "Lei amava i suoi alunni - ha aggiunto - ed è morta cercando di proteggerli".

L'obiettivo iniziale della campagna era di raggiungere diecimila dollari, ma il dato aggiornato a domenica pomeriggio è stato di 2.593.860, frutto di 46.400 donazioni. Un nipote della maestra aveva avviato un'altra raccolta fondi, arrivata a mezzo milioni di dollari, cifra che è stata sommata a quella raccolta dalla cugina di Irma, e che ha portato a un totale di più di due milioni e mezzo.

Garcia, secondo la ricostruzione della polizia, è stata la prima a essere uccisa. La classe stava guardando un film della Disney, quando si erano sentite urla provenire dal corridoio. Irma era andata a vedere e dopo aver visto Ramos con un'arma da guerra, ha capito subito e ha provato a tornare di corsa in classe per chiudere la porta e salvare i bambini, ma il ragazzo l'ha fermata, le ha ordinato di entrare in aula e, una volta dentro, l'ha uccisa sotto gli occhi dei suoi alunni. Poi, probabilmente, è toccato all'altra maestra, Eva Mireles, a cui sono seguiti diciannove bambini.

Il marito di Irma, Joe, era apparso fin da subito devastato dal dolore. Giovedì era andato a deporre un mazzo di fiori sul memoriale dedicato alla moglie. Poco dopo, si è accasciato. Lui e la moglie lasciano i figli Cristian, Jose, Lyliana e Alysandra, ma, come dimostra la donazione, non resteranno soli.

Il memoriale delle vittime di Uvalde

Il memoriale delle vittime di Uvalde - Reuters

La comunità rende omaggio alle vittime

Intanto in questi giorni migliaia di persone hanno reso omaggio alle 21 vittime della strage. Un lento corteo silenzioso si è svolto nei due punti allestiti con le immagini dei bambini e delle due maestre. Ancora non ci conosce la data dei funerali, e questo fa crescere il dolore dei familiari.

Le polemiche sull'operato della polizia

E sono anche le disfunzioni della polizia ad alimentare polemiche. I genitori dei bambini si chiedono se i loro figli potevano essere salvati nell'ora e venti passata dal momento in cui il killer, Salvador Ramos, è entrato in azione, e il momento in cui è stato ucciso dagli agenti speciali della Border Patrol. "Le ferite devastanti che molti bambini hanno sofferto - ha spiegato alla Cnn l'analista di criminologia Charles Ramsey - non lascia dubbi che alcuni di loro siano morti dissanguati, in attesa che arrivasse la polizia". Restano le ombre del perché la polizia locale non sia intervenuta subito. In situazioni come quella avvenuta martedì mattina, tutti gli agenti delle varie polizie del Texas sono addestrate per passare subito all'azione. Ma a Uvalde gli agenti sono rimasti fuori dalla scuola, mentre il killer portava avanti la mattanza.

Jill e Joe Biden a Uvalde

Jill e Joe Biden a Uvalde - Reuters

Joe e Jill Biden in visita a Uvalde

Ieri a Uvalde sono arrivati Joe e Jill Biden. Nella piccola cittadina del Texas il presidente e la First Lady sono stati accolti da un applauso. Abito e occhiali scuri, Joe e Jill sono apparsi evidentemente scossi di fronte all'ennesima tragedia. Una strage che colpisce in modo personale soprattutto la First Lady, orgogliosa insegnante da decenni che continua ad andare in classe dai suoi studenti anche dalla Casa Bianca. Per Biden è la seconda volta in due settimane a dover indossare i panni del 'consoler-in-chief'. Lo ha fatto il 17 maggio a Buffalo, incontrando le famiglie delle vittime della strage del supermercato per mano di un diciottenne suprematista intenzionato a difendere "i bianchi dall'estinzione".

Al presidente i genitori delle piccole vittime della scuola elementare di Uvalde chiedono un'azione forte sulle armi, affinché la strage non sia avvenuta ancora una volta invano. "Fate qualcosa", è l'urlo disperato che arriva dalla folla che attende Joe e Jill all'uscita della chiesa. "Lo faremo", assicura il presidente. La prima tappa della visita è stato al memoriale allestito davanti alla Robb Elementary School, dove il presidente e la First Lady hanno depositato un mazzo di fiori bianchi e si sono soffermati davanti alle foto delle 21 vittime. Poi si sono diretti in chiesa per la messa. "I nostri cuori sono spezzati", ha detto l'arcivescovo Gustavo Garcia-Siller invitando i 600 presenti a sostenersi uno con l'altro.

I genitori dei bimbi chiedono risposte, un'inchiesta accurata su cosa non ha funzionato, sul perché gli agenti hanno atteso oltre un'ora prima di entrare in azione. Il consigliere della contea di Uvalde Ronnie Garza chiede un'indagine dell'Fbi. A livello federale il Dipartimento di Giustizia fa sapere che indagherà su come gli agenti hanno risposto alla sparatoria, con "l'obiettivo di fornire un resoconto indipendente" su quel nero 24 maggio.

Qualcosa sembra muoversi anche in Congresso. Un gruppo bipartisan è al lavoro per cercare un compromesso sulle armi, ma - notano gli osservatori - le proposte in discussione sono deboli e non avrebbero prevenuto la sparatoria di Uvalde. Di fronte alla seconda strage di massa in due settimane - la prima quella del 14 maggio a Buffalo - anche il muro dei repubblicani mostra però qualche crepa. Pur compatti di fronte alla difesa della 'sacralità' del Secondo Emendamento, i conservatori sembrano infatti pronti a cercare un'intesa in grado di smorzare la rabbia di un'America esasperata dall'ennesima strage a scuola. Fra le ipotesi allo studio c'è quella della 'Red Flag Laws' che consente a polizia e famigliari di chiedere a un tribunale il ritiro delle armi a qualcuno ritenuto pericoloso per se stesso e per gli altri.

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