giovedì 28 ottobre 2021
Il progetto è stato realizzato dal gruppo missionario “Camminiamo per l’Africa” presso le missioni rette dai padri passionisti
La prima acqua raccolta dal pozzo

La prima acqua raccolta dal pozzo

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Un nuovo pozzo d’acqua a Zeneti, in Tanzania, un nuovo gesto di solidarietà che arriva grazie al gruppo missionario “Camminiamo per l’Africa” presso le missioni rette dai padri passionisti nel Paese africano. In questi ultimi mesi, sfidando anche la pandemia di Covid-19, il gruppo missionario ha comunque portato avanti il suo progetto a favore delle comunità locali, un piccolo contributo al grande problema della mancanza d’acqua potabile nella regione. I lavori per il pozzo erano partiti il 26 luglio scorso. “Il primo passo – racconta padre Roberto Dal Corso, responsabile della missione di Zeneti - è stato quello della trivellazione, che nel primo giorno di lavoro si era conclusa ad una profondità di circa 60 metri senza un indizio di acqua ma con solo polvere”.


Tanta era stata in quelle ore la preoccupazione dei presenti, ma il mattino dopo, ad una profondità di 70 metri, la polvere si è dileguata e sono iniziati i primi spruzzi d’acqua, aumentati gradualmente di intensità fin verso i 110 metri. “Grande è stata la gioia che abbiamo provato – aggiunge padre Roberto -. Si è poi arrivati fino a 150 metri. L’acqua era abbondante e stimata intorno agli 8.000 litri all’ora”. Nel frattempo, sono iniziati i lavori per la messa a punto di tutto l’impianto di distribuzione dell’acqua: la costruzione degli alloggi per le cisterne dell’acqua, che ha coinvolto una cinquantina di donne dei villaggi vicini per la preparazione della ghiaia; il posizionamento di 6 cisterne per l’acqua di 5.000 litri; l’installazione delle pompe; la realizzazione dell’impianto elettrico e di quello idraulico. Il tutto è stato accompagnato dal posizionamento di un impianto fotovoltaico che, permettendo di azionare le pompe per circa 5 ore al giorno e sfruttando quindi le ore centrali maggiormente soleggiate, consente di ottenere tutta l’acqua di cui c’è bisogno.


“Raccogliendo le istanze locali e con l’aiuto del buon Dio - sottolinea Catia Ricci, responsabile del gruppo Camminiamo per l’Africa - siamo riusciti a realizzare sempre in Tanzania tre pozzi d’acqua, una scuola di sartoria dove anche alcune ragazze possono finalmente imparare un mestiere e tornare a casa sapendo di poter provvedere ai bisogni della propria famiglia. Stiamo ultimando i lavori per la realizzazione di un asilo nel villaggio di Machuruku, dove oltre ad assicurare il primo accesso alla scuola primaria riusciamo a garantire anche un pasto al giorno ai piccoli che frequentano l’asilo. Abbiamo contribuito, insieme ad altri gruppi missionari, alla realizzazione di un piccolo ospedale nel villaggio di Zeneti oltre a promuovere alcune adozioni di mamme in gravidanza per assicurare loro tutta l’assistenza medica necessaria ad un buon parto in una zona dove ancora la mortalità per parto è troppo alta”.

“La missionarietà e i bisogni dei poveri non vanno mai a riposo - testimonia da parte sua padre Daniele Pierangioli, assistente spirituale del gruppo -. Infatti, a conclusione dell’ottobre missionario possiamo ben essere felici di annunciare la ripresa di nuove iniziative volte a concludere i lavori portati a completamento dell’ospedale di Zeneti con lo scavo di un pozzo per assicurare acqua potabile a quanti si curano nella struttura da poco costruita”. La speranza concreta, quindi, è che il progetto realizzato potrà cambierà la qualità della vita e dei servizi della comunità locale. “È stato fatto tanto e tanto c’è ancora da fare – spiega Dante Tomassini - . Lavarsi le mani è fondamentale per contenere la diffusione del Covid-19 e di molte altre malattie infettive. Eppure, quasi tre miliardi di persone in tutto il mondo non hanno questa possibilità”.

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