giovedì 9 novembre 2017
Per protestare contro il trattamento riservato dalle autorità australiane ai rifugiati, dopo la chiusura del centro che li ospitava e l'ipotesi di trasferimento forzato
La protesta sul terro dell'Opera House a Sydney (Ansa)

La protesta sul terro dell'Opera House a Sydney (Ansa)

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Per protestare contro il trattamento riservato dalle autorità australiane ai profughi nell'isola di Manus, cinque attivisti per la difesa dei diritti umani si sono arrampicati sul tetto della celebre Opera House di Sydney, dove sono poi stati raggiunti dalla polizia e arrestati. Si tratta di due uomini e tre donne, di età compresa tra i 23 e i 27 anni, poi rilasciati su cauzione. Le immagini della loro protesta sulle “vele” dell'iconico edificio hanno frattanto fatto il giro del mondo, rilanciate da molti media internazionali.


A muovere l'iniziativa dei cinque attivisti, rivendicata dalla Whistleblowers, Activists and Citizens Alliance (Waca), è stato lo stallo nel centro di detenzione di profughi e richiedenti asilo stabilito dall'Australia nell'isola di Manus, chiuso ufficialmente martedì della settimana scorsa. Poco meno di 600 uomini, di cui circa 450 con lo status di profughi, si rifiutano tuttora di lasciare il centro (e di essere trasferiti con la forza in altre strutture), tornato a essere parte della base della marina militare, nonostante la mancanza di cibo e il taglio di acqua ed elettricità.

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