lunedì 10 settembre 2012
​Coinvolte diverse multinazionali nella protesta dei minatori partita un mese fa dai dipendenti della Lonmin, che in seguito a scontri con la polizia hanno visto morire 34 loro colleghi. la loro richiesta è che la paga base venga raddoppiata rispetto all'attuale.
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La settimana scorsa alcune sigle sindacali della Lonmin, avevano firmato un accordo per la fine dello sciopero che prosegue da metà agosto. Tuttavia oggi la gran parte dei lavoratori si è rifiutata di tornare al lavoro. Diecimila di loro hanno impugnato bastoni e machete e hanno dato vita ad una manifestazione minacciando di uccidere chiunque tenti di tornare al lavoro. Secondo alcuni testimoni, un minatore sospettato di aver tentato di interrompere la protesta è stato inseguito per strada e picchiato. I minatori chiedono che la loro paga base venga innalzata fino a 12.500 rand al mese (circa 1.200 euro), il doppio di quanto percepiscono attualmente.Si allarga ad altre multinazionali la protesta dei minatori sudafricani partita un mese fa dai dipendenti della Lonmin, multinazionale attiva nel settore del platino, i quali chiedono un aumento salariale e che in seguito a scontri con la polizia hanno visto morire 34 loro colleghi. Mentre 10mila lavoratori della Lonmin stamane hanno dato vita ad un corteo, la Gold Fields, uno dei più grandi produttori d'oro del mondo, ha reso noto che 15mila suoi dipendenti in Sudafrica hanno incrociato le braccia. "Non è ancora chiara la motivazione dello sciopero - hanno fatto sapere dall'azienda - speriamo possa essere chiarita al più presto".
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