mercoledì 23 novembre 2022
Gli hacker “bombardano” il sito dell'Eurocamera. Hanno votato contro 4 italiani, mentre il M5S si è astenuto. Il testo non è però vincolante dal punto di vista giuridico
La sede dell'Europarlamento a Strasburgo

La sede dell'Europarlamento a Strasburgo - Ansa

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La Russia «sponsor» del terrorismo. Il Parlamento Europeo supera le esitazioni dei grandi attori internazionali, anzitutto gli Usa, per assumere una posizione durissima nei confronti di Mosca. Come reazione, un gruppo di hacker russi vicini al Cremlino, denominato Killnet, ha rivendicato un attacco informatico che ha messo fuori uso per ore il sito dello stesso Europarlamento, rendendo impossibile raggiungerlo. Una reazione a quanto stabilito in una risoluzione approvata ieri nel corso della plenaria a Strasburgo con 494 sì, 58 no e 44 astenuti. «I deputati – si legge in una nota del Parlamento – sottolineano che gli attacchi e le atrocità intenzionali delle forze russe e dei loro delegati contro i cittadini (in Ucraina ndr), la distruzione delle infrastrutture civili e altre gravi violazioni del diritto internazionale e umanitario sono tutti atti di terrore e crimini di guerra. Per questo dichiarano la Russia uno stato sponsor del terrorismo che utilizza mezzi terroristici».
Washington riconosce invece per ora come Stati «sponsor di terrorismo» solo Cuba, Corea del Nord, Iran e Siria. Nell’Ue, a definire «Stato terrorista» ci hanno già pensato Lituania, Lettonia, Estonia e Polonia. La risoluzione però ha creato divisione tra gli eurodeputati italiani: hanno votato no l’indipendente Francesca Donato e i Pd Andrea Cozzolino, Massimiliano Smeriglio e Pietro Bartolo. L’ex medico di Lampedusa ha speiegato di aver «sempre condannato Putin e il suo governo. Li considero criminali di guerra, ma la risoluzione approvata oggi non fa che chiudere le porte ai negoziati e al ruolo diplomatico che l’Europa avrebbe potuto assumere». Astenuti tutti i M5S in quanto, ha dichiarato la capodelegazione Tiziana Beghin, «non c'è alcun termine che faccia riferimento al negoziato di pace».
«Propongo – ha replicato sarcastica la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca Maria Zakharova – di riconoscere il Parlamento Europeo come sponsor dell’idiozia». Soddisfatto ovviamente il presidente ucraino Volodymir Zelensky, mentre, secondo il capo del suo ufficio presidenziale Andriy Yermak, la Russia ha lanciato missili subito dopo il voto a Strasburgo. «I terroristi – ha dichiarato – confermano immediatamente di essere terroristi». E poi c’è il massiccio attacco informatico di Killnet. «I nostri esperti informatici – ha dichiarato via Twitter la presidente Roberta Metsola – stanno reagendo e proteggendo i nostri sistemi. Questo, dopo che abbiamo proclamato la Russia Stato sponsor del terrorismo. La mia risposta: SlavaUcraini (gloria all'Ucraina, ndr)». Condanna anche da parte della Commissione.
Si tratta comunque di una risoluzione non vincolante che non ha alcun effetto di natura giuridica. Del resto, l’Ue non può al momento dichiarare Stati come sponsor del terrorismo, per questo il Parlamento «invita l’Ue e i suoi Stati membri a creare un quadro giuridico adeguato e considerare di aggiungere la Russia in questa lista». Le conseguenze sarebbero serie restrizioni nei rapporti tra Bruxelles e Mosca. Il testo chiede inoltre di inserire nella lista delle organizzazioni terroristiche il gruppo paramilitare Wagner, il 141° reggimento speciale motorizzato noto come «Kadyroviti», legato al leader ceceno Ramzan Kadyrov, nonché vari altri gruppi armati. Chiesto pure l’ulteriore isolamento internazionale della Russia.
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