martedì 2 ottobre 2012
​Potrebbe esserci una disputa legata alle elezioni universitarie e non la mano dei miliziani islamici di Boko Haram dietro la strage di 26 studenti nel nord della Nigeria.
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Potrebbe esserci una disputa legata alle elezioni universitarie e non la mano dei miliziani islamici di Boko Haram dietro la strage di 26 studenti nel nord della Nigeria. Secondo Yushau Shuaib, portavoce dell'Agenzia nazionale per le emergenze umanitarie (Nema), gli studenti del Politecnico di Mubi, nel nord-est del Paese, assassinati a colpi di kalashnikov questa mattina, sono stati uccisi per motivi legati alle recenti elezioni svoltesi nell'ateneo.Shuaib, contattato dall'Agi, non ha confermato il numero esatto delle vittime ma un portavoce del college ha parlato di 26 studenti uccisi. La strage è avvenuta in un ostello studentesco vicino al Politecnico universitario di Mubi, nello stato di Adamawa.L'uccisione degli studenti arriva a pochi giorni dalla conclusione di una vasta operazione nell'area, denominata "Ripristinare la legalità", che aveva portato all'uccisione e all'arresto di decine di presunti terroristi di Boko Haram, gruppo terroristico di matrice islamica con legami con al Qaeda. Nella zona era stato appena deciso un'ulteriore riduzione del coprifuoco che inizialmente era in vigore 24 ore al giorno: le nuove disposizione prevedono restrizioni ai movimenti dalle sei del mattino alle tre del pomeriggio.Che il nord della Nigeria non sia sicuro per gli studenti lo dimostra il fatto che circa 7mila neolaureati nigeriani, che per legge devono prestare un servizio civile della durata di un anno, hanno rifiutato le loro assegnazioni nel settentrione. La Nigeria ha festeggiato ieri il 52esimo anniversario dell'indipendenza dalla Gran Bretagna, un anniversario trascorso al chiuso dei palazzi del potere e pressocché in silenzio per il timore di attentati. In un video postato su Youtube in coincidenza con il giorno dell'indipendenza, il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, ha minacciato di morte i protagonisti del film considerato blasfemo dell'islam e ha smentito l'uccisione del portavoce, Abu Qaqa: per Shekau, l'uomo è vivo e sarebbe solo stato arrestato dalle forze dell'ordine nigeriane. 
 
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