giovedì 29 dicembre 2016
La Casa Bianca accusa Mosca di avere interferito nella campagna presidenziale ostacolando la candidata democratica Clinton. Obama espelle 35 diplomatici, il Cremlino non contraccambia
Obama con Putin in una foto dall'archivio reuters

Obama con Putin in una foto dall'archivio reuters

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Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, l'aveva promesso: azioni dure contro la Russia per le interferenze nelle elezioni presidenziali americane. E oggi ha annunciato personalmente sanzioni contro dirigenti del governo e dell'intelligence russi. Non tutte, ha precisato Obama, saranno rese note. "Gli americani - ha detto Obama - dovrebbero essere allarmati dalle azioni della Russia". La dura presa di posizione arriva alla vigilia del passaggio di consegne alla Casa Bianca dove, il 20 gennaio, si insedierà il presidente eletto Donald Trump, notoriamente più vicino a Putin di Obama.

Le sanzioni contro Mosca

Le misure annunciate oggi prevedono sanzioni nei confronti di singoli individui e organismi russi, tra i quali l'Fsb, i servizi segreti del Paese. Obama ha detto che vengono sanzionati 9 organismi e individui, compresi i due servizi segreti russi e alcuni loro esponenti. Obama ha detto anche che verranno chiusi due compound russi a New York e in Maryland.

Le accuse alla Russia

Secondo la Casa Bianca, Mosca avrebbe interferito, ricorrendo a pirati informatici, nelle elezioni presidenziali americane in cui ha vinto a sorpresa Trump. Lo stesso presidente uscente Obama ha denunciato azioni "aggressive" della Russia, realizzate "nonostante ripetuti avvertimenti fatti in pubblico e in privato" al governo di Vladimir Putin.

Espulsi 35 diplomatici

Tra le iniziative prese dagli Stati Uniti c'è l'espulsione di 35 funzionari russi. Lo rivela un alto ufficiale americano all'agenzia Reuters e spiega che i diplomatici hanno 72 ore per lasciare il Paese. Secondo il New York Times i diplomatici sarebbero accusati di aver interferito nel processo elettorale delle presidenziali dell'8 novembre. L'amministrazione Obama ha anche imposto sanzioni sui due servizi segreti russi (Fsb, il controspionaggio, e l'Svr, lo spionaggio all'estero) inclusi 4 alti ufficiali dell'intelligence militare (Gru) che secondo la Casa Bianca hanno ordinato l'attacco al Comitato Democratico. Attacco che rivelò a luglio come i vertici del Partito stessero facendo di tutto per ostacolare il senatore del Vermont, Bernie Sanders e favorire Hillary Clinton durante la primarie. Rivelazioni che portarono alla dimissione del presidente del Partito, Debbie Wasserman Schulz. Gli Usa si apprestano anche a mostrare le prove che collegano i ciber-attacchi alla rete di computer usati dall'intelligence russa.

Una patata bollente per Trump

Presi tutti insieme queste risposte rappresentano, sottolinea il Times, la rappresaglia più forte mai adotatta dall'America contro un ciber-attacco contro i suoi interessi. Le sanzioni hanno anche lo scopo di mettere in difficoltà il presidente eletto Trump che ha costantemente messo in dubbio che il governo russo abbia avuto un ruolo nell'hackeraggio del Partito democratico. Trump, una volta insediatosi, avrà il potere di revocare le misure adottate da Obama ma così facendo si esporrebbe a una valanga di critiche.

La proposta del ministero russo: espellere 35 diplomatici Usa

La proposta del ministro degli Esteri Lavrov è altrettanto forte: ha chiesto che siano espulsi 35 diplomatici statunitensi. "La reciprocità è la legge diplomatica nelle relazioni internazionali. Per questo proponiamo al presidente della Russia di dichiarare persone non gradite 31 funzionari dell'ambasciata Usa a Mosca e altri quattro del consolato Usa a San Pietroburgo", ha detto Lavrov.

Ma Putin frena: nessuna ritorsione

Nessun diplomatico americano sarà espulso dalla Russia in risposta alle sanzioni decise da Barack Obama. Lo ha assicurato il presidente russo Vladimir Putin. "Non vogliamo creare nessun problema ai diplomatici americani. Non espelleremo nessuno", ha detto il presidente Putin in una dichiarazione postata sul sito web del Cremlino. Putin ha inoltre smentito che la Russia adotterà misure proporzionali a quelle prese dagli Usa.

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