mercoledì 26 agosto 2015
​Vester Lee Flanagan ha ucciso due ex colleghi, una giornalista e un operatore, poi ha postato il video su Facebook e si è suicidato. La Casa Bianca: stretta sulle armi.
E il delirio diventa mediatico di Fabio Carminati
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Due reporter uccisi in diretta tv, il killer che pubblica il video dell’assassinio su Facebook e che, mentre fugge, difende il suo operato su Twitter. L’esibizionismo paranoico di Vester Lee Flanagan ha messo mercoledì in scena su un palcoscenico mediatico globale la fine violenta e premeditata di sue due ex colleghi, colpevoli di lavorare per la tv che lo aveva licenziato. Le vittime del 41enne afroamericano, poi morto suicida, sono Alison Parker, considerata una stella nascente della rete per cui lavorava, che aveva appena compiuto 24 anni. E Adam Ward, un cameraman dal sorriso contagioso, un 27enne per il quale il fotogiornalismo era una passione. Entrambi erano fidanzati con colleghi dell’emittente locale Wdbj7, un’affiliata in Virginia del network CBS, e avevano pianificato di sposarsi. Il loro assassino li ha avvicinati ieri di prima mattina alle 6,45 a Ranoke, mentre stavano realizzando un’intervista in diretta per il telegiornale con la presidente della locale Camera di commercio in occasione del 50esimo anniversario di un centro turistico sul lago Smith Mountain. La telecamera di Ward riprende una sorridente Parker, che comincia a urlare e a scappare quando sente i primi colpi di pistola.

Quindi la telecamera, ormai a terra, riprendere l’immagine dell’assassino, vestito di nero, mentre punta con calma la pistola contro l’ex collega e spara di nuovo. I due giornalisti sono morti sul colpo. Anche l’intervistata è stata raggiunta da proiettili, ma è stata operata ed è fuori pericolo. Flanagan si è quindi dato alla fuga in auto, ma non prima di postare su Facebook il suo stesso filmato della sparatoria e di scrivere su Twitter che la redazione di Wdbj7 era razzista. Individuato e raggiunto dalla polizia sulla sua Ford Mustang che viaggiava sull’autostrada 66, il killer ha tentato invano di scappare ed è finito fuori strada. Lì si è sparato un colpo alla testa. È morto qualche ora dopo in un ospedale della zona. Il direttore della testata televisiva, Jeffrey Marks, ha spiegato che Flanagan, a lui noto con lo pseudonimo Bryce Williams, aveva lavorato in redazione per meno di un anno nel 2012, ma era stato licenziato, e scortato fuori dal palazzo dalla polizia, dopo «mesi di comportamento violento».Quella di mercoledì doveva essere una giornata di festa per Adam Ward. Era l’ultimo giorno di lavoro in redazione per la sua fidanzata, la produttrice Melissa Ott, che aveva trovato un nuovo lavoro a Charlotte. Il cameraman aveva deciso di seguirla e nel pomeriggio entrambi avrebbero salutato i colleghi con un brindisi. Invece la fidanzata ha dovuto assistere impotente, dalla regia, all’uccisione del suo futuro marito. «Adam aveva dimostrato di essere un sopraffino fotogiornalista – ha commentato ancora il direttore – anche alla fine del turno, sulla via di casa, se avesse sentito che era successo qualcosa, avrebbe lasciato tutto per lavorarci».La 24enne Alison Parker invece aveva da poco iniziato la convivenza con un conduttore della stessa stazione, Chris Hurstm, secondo quanto riferito da lui su Twitter dopo la tragedia: «Non lo avevamo reso pubblico ma ci amavamo molto», ha scritto. Sempre sui social-media i colleghi hanno spiegato come Parker fosse molto apprezzata per il suo zelo da quando era entrata con alla Wdbj7 con uno stage mentre ancora studiava alla Madison University. L’emittente nazionale Abc News ha fatto sapere in serata di aver ricevuto via fax un documento di 23 pagine firmato Bryce Williams – che nei giorni precedenti aveva cercato ripetutamente di contattare la redazione telefonicamente – e di averlo consegnato alle autorità. All’interno, il killer giustifica il suo atto come una vendetta per la strage di Charleston (South Carolina) dove il 17 giugno un suprematista bianco assassinò 9 afroamericani in una chiesa. «Perché l’ho fatto? – scrive Flanagan –. Ho dato un acconto per una pistola il 19 giugno. La sparatoria alla chiesa di Charleston è avvenuta il 17. Mi ha scatenato proprio quella sparatoria. E i miei proiettili a punta cava recavano le iniziali delle vittime».La tragedia dei due reporter uccisi sottolinea, ancora una volta, come sia urgente che «il Congresso approvi una stretta sulle armi», ha commentato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, inviando le condoglianze del presidente Barack Obama ai familiari delle vittime. Anche la candidata alla presidenza Hillary Clinton si è detta «infuriata» e convinta che «dobbiamo agire per fermare la violenza con le armi da fuoco, senza più aspettare».

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