sabato 2 aprile 2022
Al sessantenne, pragmatico e moderato, il Pp affida l'onere di ricostruire l'unità nel partito uscito a pezzi dalla guerra fratricida fra il presidente defenestrato Casado e la “zarina¨ Ayuso
Il nuovo leader del Pp Alberto Núñez Feijóo è stato eletto dal congresso di Siviglia del partito

Il nuovo leader del Pp Alberto Núñez Feijóo è stato eletto dal congresso di Siviglia del partito - Ansa

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Il Partito Popolare ha fretta di voltare pagina e ritrovare la rotta, dopo una delle sue peggiori crisi della sua storia. E per farlo ha acclamato al congresso straordinario a Siviglia come nuovo leader Alberto Núñez Feijóo, un valore solido, l'artefice di quattro consecutive maggioranze assolute nella sua Galizia natale. Al condottiero di 60 anni, pragmatico e moderato, i Popolari affidano l'onere di ricostruire l'unità nel partito uscito a pezzi dalla guerra fratricida fra il presidente defenestrato Pedro Casado e la 'zarina' di Madrid, Isabel Ayuso. E la missione di tenere con mano ferma il timone per lo sbarco alla Moncloa nel 2023.

Anche se il primo banco di prova saranno le elezioni in Andalusia, dietro l'angolo, e quelle regionali e municipali nel giro di un anno.
Nato nella regione a nord-ovest da una famiglia operaia, e papà per la prima volta papà a 55 anni, dietro l'aspetto misurato Nuñez Féijóo nasconde una addestrata passione politica. Che va oltre l'immagine di gestore - prima direttore del vecchio sistema sanitario e poi delle Poste - precedente gli esordi in politica, nel 1991. Si definisce un riformista di centrodestra e un liberale "che paga i debiti". Conterraneo di Rajoy, doveva succedergli nel 2018, dopo la mozione di sfiducia. Ma allora Féijóo preferì farsi da parte nella competizione vinta da Casado e dalla generazione 'millenial', che prometteva una "rigenerazione". Ed è invece naufragata nei giochi di potere, che hanno finito con l'imporsi alla lotta alla corruzione.
"Ora sarà un reset, non una rifondazione del partito", ha ripetuto il presidente del Comitato organizzativo del congresso, l'eurodeputato Esteban González Pons. Con resettare - come spegnere e riaccendere il Pc- si intende rimuovere la parentesi di 4 anni di Pablo Casado e la sua linea ondivaga, nel tentativo di frenare l'emorragia di voti prima verso il liberale Ciudadanos, poi verso l'estrema destra. Vuol dire anche, come rileva il politologo Pablo Simon dell'Università Carlos III, "evitare il dibattito ideologico e la guerra culturale con Vox", finora perdente. E, secondo la politologa Mireia Castelló, "significa una politica di Stato e assumere la responsabilità di definire la linea da seguire" con gli ultrás di Santiago Abascal, dai quali le giunte dei Popolari dipendono in varie regioni e comuni, e ora in un governo di coalizione in Castilla y León.
Nella stessa Siviglia, scenario nel 1990 del 'traghettamento' della vecchia Alianza Popular di Fraga nel Partito Popolare di Aznar, Alberto Núñez Féijóo ha inaugurato la nuova tappa, con accento tanto galiziano quanto andaluso. Ha promosso a segretaria nazionale Cuca Gamarra, la portavoce parlamentare uscente, affiancata da un coordinatore, Elías Bendondo, il cervello politico del Pp andaluso. Nelle prime parole da presidente dei Popolari, le ultime da governatore di Galizia, Féijóo ha rivendicato le politiche nelle autonomie come "alternative al socialismo, al populismo e all'indipendentismo", e quale "modello di gestione solido e riconoscibile". E ha insistito sulla ricetta liberale 'classica': "E' possibile abbassate le tasse, migliorare i servizi pubblici e incrementare gli investimenti, quadrando il cerchio dei conti pubblici".

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