venerdì 2 settembre 2016
Il Congresso dei deputati di Madrid ha di nuovo negato, per la seconda volta in due giorni, la fiducia al premier uscente e incaricato Mariano Rajoy: 170 voti a favore, 180 contrari.
Spagna, il governo resta un miraggio
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Niente da fare: a Madrid non si riesce ad avere un governo. Dopo 8 mesi di paralisi istituzionale senza un nuovo esecutivo, con uno incaricato solo degli affari correnti, due elezioni politiche inconcludenti, la Spagna non riesce a uscire dalla crisi.  Il Congresso dei deputati di Madrid ha di nuovo negato questa sera per la seconda volta in due giorni la fiducia al premier uscente e incaricato Mariano Rajoy: 170 voti a favore, 180 contrari. Il voto innesca il conto alla rovescia verso nuove elezioni, le terze in un anno. Se non ci sarà un nuovo premier il 31 ottobre si tornerà a votare la domenica 25 dicembre, giorno di Natale. I quattro grandi partiti, consapevoli della crescente esasperazione del Paese verso la loro incapacità a uscire dalla crisi si sono detti però pronti a una riforma della legge elettorale per anticipare il voto al 18 dicembre. Quella di Rajoy era una sconfitta annunciata. Già mercoledi al primo turno aveva fatto il pieno dei 170 voti possibili: 137 Pp, 32 di Ciudadanos e un deputato di Coalicion Canaria. Contro, il fronte del no: 85 socialisti, 71 di Podemos, 24 indipendentisti e nazionalisti catalani e baschi. Fino a mercoledì Rajoy sperava di spingere i socialisti dal no all'astensione. Ma il leader socialista Pedro Sanchez, durissimo, ha ribadito il "no è no!" a Rajoy, condannandolo a un secondo smacco. Ora il percorso si fa ancora più incerto, con il ticchettio dell'orologio delle terze elezioni, che tutti considerano "assurde" (sarebbe la prima volta dal 1945, rileva El Mundo, in un paese dell'Europa democratica) in marcia. L'ex- premier socialista Felipe Gonzalez oggi ha proposto che il Pp presenti un altro candidato al posto di Rajoy. Ma sembra molto improbabile che ciò avvenga. Un'altra ipotesi, molto fragile, vedrebbe Psoe e Podemos tentare la costruzione di una coalizione del cambio con l'appoggio degli indipendentisti e di Ciudadanos. Una strada però per ora esclusa dal Psoe. Se non presenterà bilancio e tetto di spesa 2017 il 15 ottobre Madrid rischia 6 miliardi di multa Ue. Se non sarà rinnovata la Commissione di controllo della borsa in ottobre, dice il ministro dell'economia Luis de Guindos, rischia il blocco il mercato dei capitali. Insomma per la Spagna avverte la vicepremier Soraya de Santamaria, senza nuovo governo "il costo sarà alto".
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