giovedì 16 febbraio 2017
Da oggi i medici chirurghi volontari di Emergenza Sorrisi opereranno in Iraq, all'Habbobi Teaching Hospital di Nasiriyah
Francesca Fagoi (Ems)

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Molti bambini nei Paesi in via di sviluppo nascono affetti da gravi malformazioni del volto, come la labiopalatoschisi; molti altri, costretti a vivere in contesti di guerra e di distruzione, subiscono in modo permanente e devastante gli esiti dei conflitti riportando ustioni e ferite gravi. Emergenza Sorrisi è una ong che si impegna in favore di questi bambini ed organizza missioni chirurgiche nei contesti più disagiati, tra cui Iraq, Kurdistan, Siria e Afghanistan.

Dal 2008 i volontari di Emergenza Sorrisi hanno realizzato 11 missioni chirurgiche in Iraq, nella provincia di Nassiriya, e grazie a questo progetto 1143 bambini con malformazioni del volto sono stati sottoposti a intervento chirurgico risolvendo patologie facciali complesse. L’impegno di Emergenza Sorrisi è necessario per dare aiuto concreto a tutti quei bambini che ancora non hanno risolto le proprie patologie e l’unica speranza di poter guarire è riposta nelle mani dei nostri chirurghi.

La prima missione dell'anno

E da oggi, fino al 26 febbraio, opereranno nel primo intervento dell'anno all'Habbobi Teaching Hospital di Nasiriyah in Iraq. Inoltre durante la missione i medici iracheni parteciperanno agli interventi chirurgici e a corsi di formazione per poter fornire autonomamente cure specialistiche ai propri pazienti.

«Si stima che nei moderni conflitti oltre il 90 % delle vittime sia rappresentato da civili, soprattutto donne e bambini - riferiscono gli operatori-. Noi ci impegniamo in Iraq come in Siria e in Afghanistan affinché cessino subito le sofferenze di tanti bambini e della popolazione intera. Inoltre prestiamo aiuto ai nostri colleghi che si trovano ad affrontare situazioni sanitarie al collasso, senza mezzi e strumenti idonei. In alcuni contesti di guerra manca tutto, si capisce come sia difficile offrire qualsiasi cura. La creazione di centri di eccellenza per la cura delle patologie malformative del volto sono la nostra priorità proprio per permettere a migliaia di pazienti di lavorare in piena autonomia e in maniera tempestiva».

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