mercoledì 21 dicembre 2011
I pirati somali hanno liberato la petroliera battente bandiera italiana Mv Savina Caylyn. I 22 membri dell'equipaggio, tra cui cinque italiani, hanno trascorso 11 mesi prigionieri. Fonti somale: pagato un riscatto di 11,5 milioni di dollari. Il ministro Terzi: viva soddisfazione.
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I pirati somali hanno liberato la petroliera battente bandiera italiana Mv Savina Caylyn. I 22 membri dell'equipaggio, tra cui cinque italiani, hanno trascorso 11 mesi prigionieri dei pirati. La Savina Caylyn era stata attaccata all'alba dell'8 febbraio dai pirati mentre navigava nelle acque nell'Oceano indiano, a est dell'isola yemenita di Socotra. Cinque pirati, a bordo di una piccola imbarcazione, avevano sparato raffiche di mitra e lanciato alcune granate incendiarie verso la Savina Caylin. Secondo la Marina italiana, il capitano aveva tentato invano di sfuggire alla cattura aumentando la velocità, cambiando improvvisamente andatura e lanciando potenti getti d'acqua con gli idranti. La petroliera, con a bordo un equipaggio di 5 italiani e 17 indiani, trasportava un carico di greggio e aveva come destinazione il porto di Pasir Gudang, in Malaysia. La Savina Caylin, lunga 266 metri e con una stazza di 105mila tonnellate, è di proprietà della società partenopea Fratelli D'Amato ed è stata varata nel 2008. Il carico di greggio che trasportava era destinato a una società che tratta materie prime, la Arcadia. Era salpata dal terminal petrolifero di Marsa Bashayer, in Sudan.SOMALIA REPORT: 11,5 MILIONI DI DOLLARI DI RISCATTOUn  riscatto di 11,5 milioni di dollari sarebbe stato pagato per il rilascio della petroliera. È quanto si legge sul sito Somalia Report che cita fonti dei pirati. Il riscatto sarebbe stato pagato in due tranche: il primo pagamento, di 8,5 milioni di dollari, sarebbe stato effettuato all'alba di oggi, ora locale. In seguito sarebbero stati pagati altri 3 milioni.IL MINISTRO TERZI: VIVA SODDISFAZIONEIl ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha espresso «viva soddisfazione per la liberazione della nave Savina Caylyn, avvenuta oggi dopo mesi di un intenso lavoro svolto dalle competenti articolazioni del governo italiano, e caratterizzato dal costante coordinamento fra ministero degli Esteri e ministero della Difesa». «Le ultime, cruciali fasi dell'operazione - spiega una nota del ministero degli Esteri - sono state personalmente seguite dal titolare della Farnesina, che ha chiesto di essere tenuto costantemente informato sugli sviluppi del caso dall'Unità di Crisi del ministero. Il ministro Terzi ha altresì espresso la sua più viva gratitudine a tutti gli attori istituzionali la cui abnegazione e intelligente dedizione alla vicenda hanno portato al felice risultato odierno».
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