venerdì 2 giugno 2017
Gli Stati Uniti hanno fornito i dati sulle operazioni: incremento di 132 vittime negli ultimi due mesi sotto l'Amministrazione Trump
Macerie dopo un bombardamento della Coalizione alla periferia di Raqqa: la città siriana resta nelle mani del Daesh (Ansa/Ap)

Macerie dopo un bombardamento della Coalizione alla periferia di Raqqa: la città siriana resta nelle mani del Daesh (Ansa/Ap)

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Almeno 484 civili sarebbero stati uccisi in attacchi condotti dalla coalizione a guida Usa contro il Califfato islamico in Iraq e in Siria da quando le operazioni iniziarono nel 2014. Lo ha dichiarato il Pentagono durante un aggiornamento mensile. Le cifre fornite dalla coalizione a guida Usa, che sono più basse di quelle stimate da alcune organizzazioni non governative come Air Wars, denunciano un incremento di 132 perdite di civili rispetto al precedente rapporto del 30 aprile. Si tratta di un incremento significativo, avvenuto durante l'Amministrazione Trump.

La coalizione ha negato di aver allentato gli standard previsti per proteggere i civili e hanno attribuito la responsabilità della crescita delle perdite a una maggiore intensità delle operazioni in aree urbane. Intanto le milizie irachene sciite filo-iraniane, secondo i media iracheni, stanno avanzano lungo il confine con la Siria a ovest di Mosul a spese del Daesh. Dopo aver conquistato il valico frontaliero di Umm Jaris, le milizie si starebbero dirigendo verso sud e sono a ovest di Baaj. La Mobilitazione popolare ha fatto sapere che non intende varcare la frontiera ma che vogliono raggiungere il valico di Qaim.

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