sabato 25 febbraio 2017
Colpite due sedi dei servizi, tra le persone uccise da almeno sei attentatori anche il capo della sicurezza: i qaedisti rivendicano. Ieri un altro attentato del Daesh aveva devastato al-Bab
L'attentato ad al-Bab nella zona di Aleppo rivendicato dal Daesh, oggi i terroristi hanno colpito ad Homs (Ansa/Ap)

L'attentato ad al-Bab nella zona di Aleppo rivendicato dal Daesh, oggi i terroristi hanno colpito ad Homs (Ansa/Ap)

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La Siria sprofonda in una nuova stagione del terrore. Dopo quasi sei anni di guerra e dopo aver di fatto, con la liberazione della provincia di Aleppo, relegato i miliziani del Daesh alla zona di Raqqa, il conflitto entra in una fase (se mai fosse possibile) ancora più drammatica. Subdola e invisibile: quella degli attentati senza quartiere. Ovunque. Ieri oltre sessanta vittime si sono contate nella zona di al-Bab, città appena “liberara” dalle forse filo turche della ribellione: un massacro rivendicato immediatamente dagli uomini del Califfo del Daesh Abu Bakr al-Baghdadi. Oggi è toccato a Homs, la terza città città siriana da tempo tornata nelle mani del governo di Bashar al-Assad. L'azione porta la firma dei qaedisti di Fateh al-Cham che si definiscono come propaggine del gruppo al-Nusra recentemente migrato sotto altre sigle.

Attacco ai servizi segreti

Obiettivo, oltre a quello di seminare terrore indiscriminatamente, anche il capo dell'intelligence militare della città, barricato con i suoi uonmini nel quartiere generale dei servizi che è stato attaccato a due riprese. La notizia, che era stata anticipata dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, è stata confermata dalla tv di Stato. Gli attentati, costati la vita ad almeno 42 persone tra cui il generale Hassanm Daaboul, hanno colpito i quartier generali delle forze dell'ordine statali e dei temibili servizi segreti militari e civili, nei quartiere di al-Ghouta e Al Mahatta, nel centro della città. In azione almeno sei terroristi e alcuni di loro si sono fatti saltare in aria. Ma se per i qaedisti la tecnica degli attentati è, per così dire, “consueta” per i jihadisti del Daesh fa parte di un mutamento di strategia dovuto alle condizioni di inferiorità militare che si sono evidenziate da tempo sul terreno. ù

Il mutamento in corso

La guerra in Siria, sul fronte tradizionale della contrapposizione, per il Daesh è ormai persa: è solo questione di tempo e di vittime la caduta di Raqqa. Così come da tempo Baghdadi ha fatto perdere le tracce. Nascono altre "province" e il format del terrore del califfo punta verso Oriente. Rinviando, o meglio diluendo nel tempo, una possibile soluzione del problema “Daesh” che non potrà mai essere solo miliare.

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