giovedì 16 febbraio 2012
Al Palazzo di Vetro il voto sulla risoluzione in cui si condanna il regime di Bashar al Assad è previsto per le 15 ora locale (le 21 in Italia). Quasi certamente la Russia non appoggerà il documento.
L'appello di p. Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa
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All'Assemblea Generale delle Nazioni Unite è il giorno della risoluzione sulla Siria, in cui si condanna il regime di Bashar al Assad. Il voto è previsto per le 15 ora locale (le 21 in Italia).Fonti diplomatiche interne al Palazzo di Vetro fanno sapere che il gruppo dei Paesi arabi che ha proposto il testo non ha accettato gli emendamenti proposti ieri da Mosca. Quasi certamente, dunque, la Russia non appoggerà il documento, anche se in questo caso il suo 'nò non avrà il valore di veto come in Consiglio di Sicurezza. Il testo condanna le continue e diffuse violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte delle autorità siriane, invitando il governo di Damasco a porre immediatamente fine ad ogni violenza.Nella risoluzione, inoltre, si sostiene il piano d'azione della Lega Araba del 22 gennaio scorso per facilitare il processo di transizione politica.A poco più di una settimana di distanza dal 'no' di Russia e Cina che ha fermato l'azione del Consiglio di Sicurezza, i diplomatici del Palazzo di Vetro sono fiduciosi che il documento raccoglierà la maggioranza in Assemblea Generale. Nel frattempo fervono gli incontri a Vienna per cercare un possibile accordo su un nuovo testo da proporre sul tavolo dei Quindici. Il ministro degli esteri francese, Alain Juppe, ha incontrato oggi il segretario generale dell'Onu Ban ki-Moon, che gli ha ribadito l'importanza fondamentale di fermare la violenza in Siria e assicurare l'accesso umanitario. A margine della conferenza ministeriale sulla lotta contro il traffico di droga in Afghanistan, JuppE incontrerà in giornata anche il collega russo Sergei Lavrov. Parigi sta negoziando una nuova bozza di risoluzione Onu con Mosca per poter creare corridoi umanitari i modo da portare aiuti alla popolazione siriana. IMAM MOSCHEA DI DAMASCO UCCISO DAI RIBELLIL'Imam di una moschea sunnita di Damasco è stato ucciso da un commando di "terroristi", secondo quanto riferisce l'agenzia governativa Sana. Il religioso, Mohammad Sadeq, di 37 anni, padre di quattro figli, è stato abbattuto a colpi d'arma da fuoco ieri sera mentre rientrava a casa nel quartiere di Qadam. Sadeq era Imamdi una moschea nel quartiere centrale di Midan, dove si sono svolte manifestazioni dell'opposizione che hanno avuto origine da alcune moschee.Gli organi di stampa siriani hanno dato notizia nelle ultime settimane delle uccisioni da parte di "terroristi" di diversi alti ufficiali dell'esercito nella capitale, ma finora mai di religiosi.«MASSACRO DI CIVILI IN UN VILLAGGIO DI DARAA»Le forze di sicurezza del regime siriano stanno compiendo un "massacro" di civili a Sahm al-Julan, un villaggio della provincia di Daraa. Lo sostiene l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con base in Gran Bretagna, raccontando che la scorsa notte le truppe hanno lanciato un assalto contro il villaggio, teatro dirivolte contro il governo da ormai 11 mesi, terrorizzando gli abitanti che sono fuggiti verso una vallata nelle vicinanze, rifugio dei ribelli. "I disertori si sono ritirati dalla zona, preoccupati per la sicurezza dei civili inseguiti dalle truppe siriane, che li hanno circondati con l'apparente intenzione di compiere un massacro", scrive l'Osservatorio in una nota.I residenti di un vicino villaggio hanno sentito sparare a lungo e alcuni testimoni hanno riferito che i soldati delregime hanno utilizzato "bombe tossiche". I militari avrebbero ucciso decine di persone a sangue freddo, caricando poi i cadaveri sui camion.
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