venerdì 16 settembre 2011
Le forze di sicurezza del regime hanno risposto con violenza alle manifestazioni anti Assad che si sono tenute in tutto il Paese. Il monito del premier turco Erdogan: «Chi reprime il popolo non può restare in piedi».
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Sale a 32 il bilancio dei civili uccisi oggi in Siria in diverse località dalle forze di sicurezza intervenute per disperdere le ennesime manifestazioni anti-regime. La tensione nel Paese dominato da Assad è dunque sempre più alta.A riferire il nuovo tragico bilancio sono i Comitati di coordinamento locali, una delle piattaforme del movimento di protesta, citate dalla tv panaraba al Jazira. Il regime ha invece denunciato la morte di un agente e il ferimento di altri quattro. Giovedì gli Usa avevano invitato tutti i concittadini a lasciare immediatamente la Siria, temendo l'inasprirsi della situazione.Un monito ad Assad è arrivato anche dal premier turco Erdogan, in visita a Tripoli:  "Voi siete quelli che hanno dimostrato al mondo intero che nessuna amministrazione può opporsi al potere e al volere del popolo", ha detto Erdogan ad un folla che lo acclamava in una piazza della capitale libica. "Non dimenticatelo - ha detto ancora il primo ministro turco - coloro che in Siria infliggono la repressione al popolo non potranno restare in piedi".
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