sabato 11 luglio 2015
Sei giorni in mano ai jihadisti: «Fra Dhiya è stato trattato bene»
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Il comunicato è comparso nel tardo pomeriggio di ieri sul sito della Custodia di Terra Santa: «Liberato padre Dhiya Azziz». Di padre Azziz, francescano iracheno, non si avevano più notizie dal 4 luglio, quando il commando di una brigata non identificata lo aveva prelevato nel villaggio di Yacoubieh, in Siria, dove c’è la sua parrocchia. Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, aveva spiegato che il francescano doveva avere un incontro con l’emiro del luogo, che era andato sul posto, e che da lì non era più tornato. Una rivendicazione del sequestro non è mai arrivata, ma nelle prime ore successive al rapimento si era parlato di Jabhat al-Nusra. Sono infatti i quaedisti di al-Nusra (rivali dell’Is) che controllano la zona. Loro che, in passato, si sono resi protagonisti di numerosi rapimenti in Siria. Il gruppo, però, ha negato qualsiasi coinvolgimento nella cattura di padre Azziz. Anzi: secondo la Custodia, potrebbero essere stati proprio loro a indirizzare nei villaggi vicini le indagini di polizia che hanno portato alla liberazione. Alla base, banali questioni di rivalità e di interesse. Perché la fazione jihadista che ha preso padre Azziz avrebbe voluto «trarre profitto dalla sua liberazione». Il francescano sarebbe stato «trattato bene» durante tutta la prigionia, ha fatto sapere la Custodia, che ha ringraziato «quanti in tutto il mondo hanno pregato per un esito positivo di questa prova che padre Dhiya ha subito, così come i fedeli di Yacoubieh, di cui egli è il pastore, la sua famiglia religiosa e la sua famiglia in Iraq». La Custodia ha però sottolineato che altri religiosi sono ancora dispersi in Siria. Come il padre gesuita Paolo Dall’Oglio, di cui non si hanno più notizie dal 29 luglio del 2013. Come i due vescovi prelevati nell’aprile dello stesso anno: il metropolita Boulos Yazigi (della Chiesa ortodossa di Antiochia) e il metropolita Mar Gregorios Youhanna Ibrahim (della Chiesa siro-ortodossa). Padre Azziz, 41 anni, è originario di Mosul. È entrato nell’ordine dei francescani nel 2002. Nel 2003 si trasferì in Egitto, dove è rimasto per diversi anni. Nel 2010 rientrò in Custodia. Poi Amman, in Giordania. Poi la Siria, a Lattakia. Quindi Yacoubieh. Aveva scelto lui di assistere quella comunità. Una comunità per sei giorni ha pregato per lui. E che ora potrà riabbracciarlo.  
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