mercoledì 21 dicembre 2011
Proseguono i combattimenti nella provincia settentrionale di Idlib tra oppositori del regime e forze di sicurezza, e secondo gli attivisti per i diritti umani 56 persone sono state uccise negli ultimi scontri. Intanto nella capitale va in scena l'ennesima manifestazione popolare in favore di Assad.
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In Siria proseguono i combattimenti nella provincia settentrionale di Idlib tra oppositori del regime e forze di sicurezza, e secondo gli attivisti per i diritti umani 56 persone sono state uccise dalle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad, mentre stanno per arrivare gli osservatori della Lega Araba, che vuole mettere fine a nove mesi di spargimenti di sangue. L'Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha sede in Gran Bretagna, dice che almeno 56 persone, tra cittadini e attivisti - di cui ha documentato i nomi - sono state uccise nei combattimenti con le forze di sicurezza, mentre 14 agenti sono stati uccisi invece in un'imboscata dei ribelli nel sud.

Idlib, che è vicino alla frontiera settentrionale con la Turchia, è stato recentemente teatro di duri scontri. L'Osservatorio ha riferito che lunedì scorso le forze di sicurezza hanno sparato con le mitragliatrici contro soldati che avevano disertato, uccidendone oltre 60, mentre da domenica scorsa i ribelli hanno distrutto o danneggiato 17 veicoli militari.

Intanto il segretario generale della Lega Araba Nabil Elaraby ha detto a Reuters che un primo team di osservatori dovrebbe arrivare in Siria già domani, mentre gli altri 150 ispettori entro fine mese.

Ma gli attivisti sono scettici sul reale impegno di Assad a rispettare il piano sottoscritto con la Lega Araba che, se fosse applicato, potrebbe rafforzare gli oppositori del regime. Secondo le Nazioni Unite, dal marzo scorso sono 5.000 le persone uccise nella repressione contro le proteste anti-regime.

GENERALE SUDANESE A CAPO DELEGAZIONE LEGA ARABAIl generale sudanese Muhammad al Dabi è stato nominato capo degli osservatori della Lega Araba che saranno a breve operativi in Siria secondo il protocollo accettato l'altro ieri da Damasco e che scadrà il 18 gennaio prossimo. Lo riferisce oggi il quotidiano panarabo al Hayat, che cita il vice segretario della Lega Araba Ahmad ben Helli. Il giornale ricorda che il generale al Dabi è stato capo dei servizi di sicurezza militari di Khartum e ha ricoperto il ruolo di coordinatore tra il governo sudanese e le forze d'interposizione congiunte Onu-Unione africana dispiegate nella regione del Darfur. Al Dabi è atteso a breve al Cairo per incontrare il segretario della Lega Araba e per preparare la sua partenza per Damasco.

RIBELLI RAPISCONO OTTO INGEGNERI DI DIVERSE NAZIONALITA'Otto ingegneri di diverse nazionalità sono stati rapiti da terroristi nel centro della Siria: lo riferisce l'agenzia ufficiale Sana che non precisa però di quali nazionalità siano i rapiti. L'agenzia afferma che il rapimento è avvenuto ieri, nei pressi di Homs, quando gli otto si trovavano sul bus aziendale che li portava al luogo di lavoro. Gli ingegneri lavoravano alla centrale di Jandar, nella zona industriale alla periferia della terza città siriana.

A DAMASCO MANIFESTAZIONE PRO-ASSADManifestazione in favore del regime a Damasco, alla vigilia dell'annunciato arrivo degli osservatori della Lega araba nel paese. Centinaia di persone si stanno riversando nella centrale piazza Omayad, sventolando bandiere siriane e immagini del presidente Bashar al Assad. Per la gran parte si tratta di giovani, alcuni giunti in un piccolo corteo partito dall'università, ma sono presenti anche alcune famiglie qualche ebambino.

Si scandiscono slogan e si inneggia alla Siria e al suo presidente Assad. La manifestazione è in programma fino alle tre del pomeriggio, le 14:00 italiane. La manifestazione è organizzata in onore e a sostegno dei militari, per questo molte delle ragazze presenti indossano magliette mimetiche. La dimostrazione ha preso il via ufficiale con l'esecuzione da un palco da parte dei membri di un'organizzazione giovanile, dell'inno nazionale, al quale tutti hanno assistito facendo il saluto.

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