giovedì 17 gennaio 2013
Il massacro è avvenuto martedì nelle campagne attorno alla città: per 24 ore le truppe fedeli a Bashar al Assad hanno incendiato le case dei residenti e sparato ai civili. Tra le vittime molte donne e bambini. Continuano i bombardamenti su Damasco e Daraya.
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Ancora un massacro di civili, tra cui molti bambini, nei dintorni di Homs. Le vittime superano il centinaio. Secondo quanto riferito dagli attivisti dell'Osservatorio per i diritti umani con base a Londra, martedì scorso le truppe dell'esercito siriano fedeli a Bashar al Assad hanno condotto un violento assalto nei campi agricoli di Homs «causando 106 morti, tra cui donne e bambini». L'assalto sarebbe durato 24 ore, ha denunciato l'Osservatorio citando una rete di attivisti e fonti mediche. L'esercito avrebbe incendiato le case dei residenti, sparando ad alcuni e uccidendo a coltellate altri. Ma l'orrore delal guerra in Siria non si ferma. Già 26 persone sono state uccise nelle violenze della scorsa notte e di oggi in Siria. Secondo i Comitati locali di coordinamento una ventina di vittime si contano nei sobborghi di Damasco, dove le forze governative continuano a bombardare in particolare la cittadina di Daraya. La stessa fonte afferma che i ribelli hanno abbattuto un jet governativo impegnato nei bombardamenti.Usa: entro sei mesi cadrà Bashar al AssadGli Usa ritengono che il presidente siriano Bashar al Assad non rimarrà al potere per più di sei mesi ancora, scrive oggi la stampa di Ankara riferendo di colloqui avuti negli ultimi giorni a Washington fra “senior” diplomatici turchi ed esponenti dell'amministrazione Obama. Secondo i dati forniti dagli interlocutori americani, scrive Hurriyet online, l'80% del paese sarebbe nelle mani dei ribelli, così come il 40% della capitale Damasco.Stando al quotidiano la delegazione turca guidata dal sottosegretario agli esteri Feridun Sinirlioglu avrebbe criticato nei colloqui avuti a Washington la decisione americana di dichiarare «organizzazione terroristica» il gruppo armato jihadista Jahbat al-Nusra, ritenuto vicino ad Al Qaida, e considerato responsabile di attentati, atrocità ed esecuzioni sommarie in Siria. La Turchia è uno dei principali sostenitori dei ribelli sunniti in Siria.La questione curdaLe scuole sono state chiuse oggi nella cittadina turca di Ceylanpinar, sul confine con la Siria, a causa di scontri in corso a Ras al Ayn, sull'altro lato della frontiera, fra miliziani ribelli jihadisti e forze di autodifesacurde, riferisce la stampa di Ankara. Il comune di Ceylanpinar ha deciso di chiudere le scuole per evitare che i ragazzi possano essere colpiti da proiettili  vaganti esplosi negli scontri dall'altra parte del confine.Ras al Ayn, la cui popolazione è prevalentemente curda, è stata attaccata in dicembre da miliziani ribelli appartenenti a gruppi jihadisti ritenuti vicini a Al Qaida. Le forze governative siriane si sono ritirate. La popolazione curda ha chiesto invano ai ribelli jihadisti di lasciare la città. Scontri violenti fra curdi e jihadisti si sono registrati già il mese scorso. Stando a Hurriyet online le ostilità sono ora riprese
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