lunedì 8 agosto 2011
Deir el-Zour attaccata dalle forze del regime: 7 morti e 30 feriti. La donna colpita mentre fuggiva. La Farnesina protesta, l'Arabia Saudita ritira l'ambasciatore. La massima autorità sunnita: «Superato ogni limite». 
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La città siriana di Deir el-Zour è nuovamente stata attaccata da carri armati e artiglieria dell'esercito, dopo che ieri 42 persone sono rimaste uccise nella repressione da parte delle forze di sicurezza del regime. Lo hanno fatto sapere i Local coordination committees, che coordinano le proteste nel Paese. Secondo al Jazeera ci sarebbero 7 morti e circa trenta feriti. Tra le vittime ci sarebbe anche una madre, falciata insieme ai suoi due figli dai proiettili dei soldati mentre tentava di fuggire. È solo l'ultimo atto della violenta repressione del regime di Assad, che sta suscitando sempre più condanne nella comunità internazionale e anche tra le più alte figure musulmane. La massima autorità teologica sunnita Al Azhar al Cairo ha infatti chiesto alla Siria di mettere fine allo "spargimento di sangue" ritenendo che la situazione "abbia superato ogni limite". Duro monito anche dall'Arabia Saudita. Re Abdullah ha rotto il silenzio all'interno del mondo arabo e ha chiesto la fine dello spargimento di sangue, dicendo di aver richiamato il suo ambasciatore a Damasco. «Quello che sta succedendo in Siria non è accettabile per l'Arabia Saudita», ha dichiarato in una nota scritta, diffusa dalla televisione satellitare Al Arabiya. In contemporanea alla condanna saudita, i carri armati e i militari siriani si sono riversati nella città orientale sunnita di Deir al-Zor, facendo segnare uno dei momenti più sanguinosi della rivolta contro Assad, che continua da cinque mesi. «Veicoli corrazzati stanno sparando pesantemente nel distretto di al-Hawiqa ... Gli ospedali privati sono chiusi e le persone hanno paura di portare i feriti in strutture statali perché controllate dalla polizia segreta», ha detto un abitante di nome Mohammad.LA CONDANNA DELL'ITALIAFerma condanna" della Farnesina "per la continuazione ostinata della repressione da parte del regime di Assad che sta avendo costi umani inaccettabili, malgrado gli appelli della comunità internazionale inclusi i Paesi della regione". Il Ministero degli esteri torna quindi a chiedere "l'immediata cessazione delle violenze",COLLOQUIO CLINTON-DAVUTOGLUColloquio telefonico dedicato alla crisi in Siria tra il segretario di Stato americano, Hillary Rodham Clinton, e il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, domani in visita ufficiale a Damasco. All'interlocutore, secondo quanto riferito dal suo portavoce Mark Toner, la signora Clinton ha chiesto di premere sul regimedi Bashar al-Assad, affinché «faccia immediatamente ritirare nelle proprie caserme i suoi militarI» e «rilasci tutti coloro che sono in carcere per motivi di coscienza».IL MONITO DI BAN KI-MOONIl segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha rinnovato l'appello al presidente siriano Bashar alAssad perché fermi la violenza contro i civili, all'indomani delle nuove notizie su una dura repressione militare.
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