lunedì 16 settembre 2013
Il segretario generale delle Nazioni Unite al Consiglio di sicurezza: il rapporto degli ispettori ha documentato «il più significativo attacco con gas contro civili dai tempi di Saddam Hussein». «La comunità internazionale ha la responsabilità di consegnare i responsabili alla giustizia». Nessuna indicazione sui responsabili, ma Usa e Gn puntano il dito su Assad.
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Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha trasmesso "con cuore pesante" al Consiglio di Sicurezza il rapporto in Siria che documenta "il più significativo attacco coi gas contro civili dal 1998, quando Saddam Hussein li usò ad Halabja". Ban ha detto che la comunità internazionale si era impegnata a evitare il ripetersi di quell'orrore, "eppure è accaduto di nuovo".La missione delle Nazioni Unite ha confermato, "in modo inequivocabile ed oggettivo", che le armi chimiche sono state utilizzate in Siria. Il segretario generale ha chiesto ai Quindici di assumersi le loro responsabilità politiche e morali dimostrando la volontà politica per agire in modo decisivo."Questo è un crimine di guerra e una grave violazione del diritto internazionale", ha aggiunto Ban: "Confido che tutti possano unirsi a me nel condannare questo crimine spregevole. La comunità internazionale ha la responsabilità di far sì che i responsabili siano consegnati alla giustizia".Il rapporto degli ispettori ha foto e descrizioni accurate dei missili usati nell'attacco al sarin. Le lettere incise su uno degli ordigni fotografati sono in cirillico. Le munizioni usate su Moadamiyah "coincidono con una delle varianti del razzo di artiglieria M14 con una testata originale o improvvisata". A Ein Tarma sarebbe stato usato "un razzo calibro mm33 arrivato lungo una traiettoria est-sud est".Il problema è che il rapporto non attribuisce la paternità dell'attacco con i gas. "Spetta ad altri decidere se approfondire ulteriormente questa materia per determinare di chi siano la responsabilità...di questo crimine di guerra", ha commentato Ban Ki-monn nella conferenza stampa al Palazzo di Vetro. La missione degli ispettori era determinare se e quanto erano stati usati armi chimiche e non chi le abbia usate".Più decise le parole dell'ambasciatrice Usa all'Onu Samantha Power: i dettagli tecnici del rapporto Onu dimostrano che solo il regime di Assad può essere responsabile. Simile la conclusione dell'ambasciatore inglese Mark Lyall Grant, rappresentante permanente della Gran Bretagna al Palazzo di Vetro. Intanto non si allenta il braccio di ferro tra Europa e Stati Uniti, da un lato, e Russia dall'altro. Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno raggiunto oggi un'intesa al vertice trilaterale di Parigi per una risoluzione Onu "forte e vigorosa" che fissi date precise e vincolanti per l'eliminazione delle armi chimiche siriane. Da Mosca il ministro degli Esteri Lavrov ha fatto sapere che qualsiasi appello per una rapida risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu in base al capitolo sette (che prevede anche l'uso della forza) dimostrerebbe una carenza di comprensione dell'accordo russo-americano sulle armi chimiche in Siria.  "Per qualcuno è più importante minacciare costantemente", ha denunciato, indicando in questo atteggiamento "un'altra strada per distruggere completamente le possibilità di convocare la conferenza di Ginevra 2".
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