lunedì 25 novembre 2013
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Si fa sempre più critica la situazione dei cristiani in Siria. Aprendosi la strada con due attentati suicidi, miliziani islamisti hanno invaso la cittadina di Deir Atieh, a nord di Damasco, seminando morte e distruzione. Lo rende noto l'agenzia Fides che cita fonti interne alla Chiesa greco ortodossa.L'attacco risale a venerdì scorso. I militanti sono entrati nell’ospedale e hanno preso in ostaggio i malati. Hanno devastato il museo, che accoglie migliaia di opere e reperti archeologici. Hanno colpito e danneggiato moschee e chiese. Numerose case sono state saccheggiate e i civili catturati e usati come scudi umani.La popolazione, circa 25mila persone, ha iniziato a fuggire. La situazione risulta particolarmente preoccupante per i cristiani. I miliziani esaminano i documenti di identità e non lasciano partire quanti hanno nomi cristiani. Per poter uscire dal villaggio un prete greco-ortodosso ha dovuto dire di essere sposato e presentarsi con una donna: è stato lasciato andare solo perché il suo nome era arabo. Padre F.H., che in una nota inviata a Fides chiede l’anonimato per motivi di sicurezza, prega la comunità internazionale e la Santa Sede di mobilitarsi per organizzare per il rilascio degli ostaggi e salvare il villaggio di Deir Atieh. Non è chiaro, nota la fonte di Fides, cosa abbia spinto le bande armate ad assaltare il villaggio.A Deir Atieh si erano rifugiati anche centinaia di abitanti di Qara, villaggio sulle montagne del Qalamoun a 90 km da Damasco. Nelle scorse settimane Qara era stata attaccata da combattenti islamici provenienti dalla città di Arzal. Tra i rifugiati di Qara spostatisi a Deir Atieh vi sono anche il sacerdote greco-cattolico padre George Luis e i suoi parrocchiani.L'APPELLO DEL PATRIARCA CATTOLICO SIRIANOHa raccontato delle migliaia di morti e delle chiese devastate. E ha rivolto quello che è sembrato a tutti gli effetti un appello: "La Siria ha necessità di ministri di pace". Gregorio III Laham, patriarca cattolico siriano, di Antiochia, di tutto l'Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme dei Melchiti, è da ieri a Cagliari per una visita ufficiale. La soluzione? "Senza la pace in Palestina - ha detto in una conferenza stampa - la situazione sarà sempre critica. Da due anni per la Siria è una via crucis: morti, devastazione e tanti che scappano e chiedono aiuto e rifugio anche in nord Europa". Il patriarca, 80 anni tra meno di un mese, si è soffermato sui legami con il Papa. E l'arcivescovo Arrigo Miglio, seduto al suo fianco, ha ricordato il ruolo di San Paolo di Antiochia nella storia del cattolicesimo.
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