venerdì 24 febbraio 2012
Manifestazioni contro la sede dove si svolge la conferenza degli «Amici della Siria». All'esame la bozza di dichiarazione congiunta: «Aiuti entro 48 ore se il regime cessa i suoi attacchi». Continuano gli scontri: altri «42 morti di cui cinque minorenni».
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Circa 200 manifestanti hanno provato a prendere d'assalto l'hotel di Tunisi dove è in corso la riunione del gruppo internazionale 'Amici della Siria'. La protesta ha costretto il segretario di Stato Hillary Cliton a tornare al suo hotel, ritardando l'arrivo al summit. I dimostranti, che sventolavano bandiere siriane e tunisine, si sono scontrati con la polizia e hanno mostrato cartelli contro la Clinton e il presidente Usa Barack Obama. La polizia, armata di manganelli e granate lacrimogene, ha impedito alla folla di entrare nella struttura e l'ha allontanata in un parcheggio dopo circa 15 minuti.Gli alleati di Usa, Europa e Paesi arabi dovrebbero approvare una nuova richiesta al presidente Bashar Assad di lasciare il potere, mettere fine alla repressione e permettere l'arrivo dell'assistenza umanitaria. Nella bozza di dichiarazione congiunta i Paesi firmatari affermano di poter inviare aiuti entro 48 ore se il regime "cessa i suoi attacchi contro le aree civili e acconsente all'accesso umanitario". Le città più assediate sono Homs, Deraa e Zabadani. Nessun accenno a interventi militari ma l'impegno a inasprire le sanzioni contro Damasco, dall'embargo petrolifero e delle armi al congelamento dei beni e al blocco dei visti.La Francia considera il Cns come "interlocutore legittimo", attorno al quale "deve organizzarsi l'opposizione", ma senza impegnarsi in un riconoscimento formale. A dirlo è stato il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè, al suo arrivo alla conferenza di Tunisi. Il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, ha lanciato un appello "solenne" a Damasco affinché consenta l'evacuazione dei giornalisti da HomsIntanto sale a 42 uccisi, compresi cinque tra bambini e adolescenti, il bilancio provvisorio odierno della repressione compiuta dalle forze fedeli al presidente Bashar al Assad. Lo riferiscono i Comitati di coordinamento locali degli attivisti anti-regime, che precisano che tra le vittime ci sono 18 corpi non identificati.

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