venerdì 5 aprile 2019
L'imprenditore italiano era sparito nel 2016 durante un viaggio in Turchia a ridosso con il confine siriano. Il premier: "E' in buone condizioni". Rientrato in Italia in tarda serata
FOTO (Fotogramma)

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"A conclusione di una complessa e delicata attività di intelligence, investigativa e diplomatica, condotta in maniera sinergica, in data odierna siamo riusciti a ottenere la liberazione di Sergio Zanotti, rapito in Siria nell'aprile 2016". Lo annuncia Giuseppe Conte.
"Il nostro connazionale appare in buone condizioni generali e tra qualche ora - annuncia - rientrerà in Italia, a Roma. Un ulteriore successo delle nostre istituzioni e, in particolare, dell'Aise: a loro il mio più vivo e sentito ringraziamento", aggiunge il presidente del Consiglio.

L'imprenditore bresciano è arrivato in tarda serata all'aeroporto di Ciampino e verrài verrà ascoltato domani mattina, sabato, in una caserma del Ros a Roma. L'audizione sarà svolta davanti al pm Sergio Colaiocco, della Procura di Roma, che sulla vicenda aveva aperto un fascicolo in cui si ipotizzava il reato di sequestro di persona con finalità di terrorismo.

Sergio Zanotti era stato rapito nell'aprile 2016. La vicenda dell'imprenditore bresciano è sempre apparsa piuttosto misteriosa: era scomparso mentre si trovava in una località al confine tra la Siria e la Turchia, sequestrato probabilmente da gruppi legati ad al-Qaeda. Negli ultimi anni sono venuti alla luce messaggi e video nei quali l'uomo aveva chiesto l'intervento del governo italiano per evitare una "sua eventuale esecuzione".

In un video, in particolare, era apparso in ginocchio, con una t-shirt azzurra in una stanza spoglia con due uomini vestiti di nero e armati di fucile alle spalle. A marzo 2017 sui social era apparso un messaggio, con le foto di Zanotti e del suo passaporto, e un altro messaggio che minacciava il governo italiano, se non avesse risposto alle richieste, di ucciderlo "entro tre giorni".

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