mercoledì 1 agosto 2012
La denuncia viene dal portacoce degli Osservatori delle Nazioni Unite: «​Preoccupati per i pesanti combattimenti in città. Nelle ultime 72 ore c'è stato un significativo incremento del livello di violenze». Nuovo rapporto di Amnesty International: ad Aleppo torture, esecuzioni indiscriminate e violazioni dei diritti umani.
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L'esercito siriano ha usato i caccia per bombardare la città di Aleppo. "Ieri gli osservatori Onu hanno visto sparare da un aereo da combattimento. Era un jet", ha detto Sausan Ghosheh, portavoce della missione in Siria delle Nazioni Unite (UNSMIS), aggiungendo che gli osservatori "sono molto preoccupati per i pesanti combattimenti ad Aleppo. Nelle ultime 72 ore abbiamo assistito a un significativo incremento nel livello di violenze nei quartieri a sudest della città, intorno alla zona di Salaheddin".
La situazione nel Paese, dilaniato da 16 mesi di conflitto, si fa sempre più critica. Torture, esecuzioni indiscriminate e violazioni dei diritti umani vengono denunciate dal nuovo rapporto di Amnesty International. Secondo l'organizzazione, l'assalto lanciato in questi giorni dalle forze governative contro la città di Aleppo costituisce il culmine di mesi di brutale repressione contro le voci dissidenti. Nel suo rapporto, frutto di indagini compiute direttamente ad Aleppo alla fine di maggio, Amnesty International documenta l'uso costante di munizioni letali da parte delle forze di sicurezza e degli shabiha (le famigerate milizie governative) contro manifestazioni pacifiche, le uccisioni e i ferimenti di chi vi prendeva parte così come di chi vi era estraneo, bambini compresi, e la caccia ai feriti, ai medici che curavano questi ultimi e agli attivisti dell'opposizione."L'attacco contro Aleppo, che pone sempre di più la popolazione civile a rischio, è il prevedibile sviluppo di quel modello di violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza in tutto il paese", ha dichiarato Donatella Rovera di Amnesty International, che ha recentemente trascorso diverse settimane nel nord della Siria, inclusa la città di Aleppo. Il nuovo rapporto di Amnesty International racconta come famiglie di persone uccise per aver preso parte o aver assistito a manifestazioni abbiano ricevuto pressioni per firmare dichiarazioni secondo le quali i loro parenti erano stati assassinati da "bande armate di terroristi".Nel suo rapporto, Amnesty International rinnova la richiesta al Consiglio di sicurezza di garantire la presenza di una missione di osservatori sui diritti umani in Siria, o estendendo ed espandendo l'ormai paralizzata e in via di scadenza Missione di supervisione dell'Onu in Siria (Unsmis) o istituendo un altro meccanismo.
Il presidente Bashar al-Assad non sembra però intenzionato a cedere. "Il nemico è tra noi utilizza degli agenti per destabilizzare il paese, la sicurezza dei suoi cittadini e continua ad esaurire le risorse economiche e scientifiche della Siria”, ha detto Assad in un discorso ufficiale diffuso in occasione del 67mo anniversario dell'esercito, dall'agenzia di Stato Sana. L’esercito siriano è impegnato in una “battaglia decisiva ed eroica” e "il destino del nostro popolo e della nostra nazione passati, presenti e futuri dipende da questa battaglia" ha aggiunto Bashar al-Assad, riferendosi allo scontro in atto tra le forze che gli sono rimaste fedeli e l'Esercito libero siriano.
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