martedì 16 agosto 2016
Tra le vittime dei bombardamenti oltre 20 civili (3 bambini) e 12 ribelli. I raid aerei russi partono per la prima volta dalle basi iraniane. E sembra più vicino anche un accordo tra Washington e Mosca per accerchiare i miliziani che controllano alcuni quartieri della città-martire.
Il Daesh in ritirata da Manbij
Aleppo sotto le bombe, è strage I raid russi partono dalle basi in Iran
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​Sempre più tragico il bilancio dei bombardamenti su Aleppo, la città martire siriana. Sotto le bombe oggi sono rimasti i corpi di almeno 31 persone, tra i quali 19 civili e 12 ribelli. Tre i bambini rimasti uccisi. Nel mirino quartieri cittadini Al Sakhur e Tariq Al Bab, nella zona orientale, di fuori del controllo governativo.  Secondo l'ong il bilancio è destinato ad aggravarsi perché diverse decine di persone sono rimaste ferite. I morti di oggi si aggiungono ai 51 civili uccisi domenica 14 agosto: 42 a causa dei bombardamenti sui quartieri controllati dai ribelli, altri 9 nelle zone controllate dall'esercito regolare, per il lancio di razzi da parte dei ribelli.Dal 2012 Aleppo, la seconda città della Siria, è contesa tra le forze regolari di Damasco e i ribelli. Non si sa con esattezza da chi sono stati effettuati i raid aerei di oggi, anche se diverse fonti parlano di raid congiunti dell'aviazione di Damasco e dei jet russi. Grazie a una nota ufficiale di Mosca si sa che oggi jet russi hanno attaccato postazioni dei terroristi del Daesh e di Jabhat al Nusra proprio ad Aleppo, oltre che nelle province di Deir el-Zor e di Idlib. E' la prima volta che i jet russi partono dall'Iran da quando è iniziata la campagna di Mosca per sostenere il governo del presidente siriano Bashar al Assad,  lo scorso settembre, ed è anche la prima volta che Teherano permette a un Paese straniero di usare il suo territorio per azioni militari dalla Rivoluzione del 1979.Raid russi contro Daesh da base iranianaIl ministero della Difesa di Mosca ha anche confermato che bombardieri russi a lungo raggio Tu-22M3 e jet Su-34 sono stati dispiegati nella base iraniana di Hamadan. La cooperazione tra Teheran e Mosca risulta strategica, secondo l'Iran, "per la lotta contro il terrorismo". Per Mosca l'opzione iraniana è meno costosa e più sicura rispetto a volare dalla parte europea della Russia.

Al fronte militare si aggiunge quello diplomatico: secondo il ministero della Difesa russo, Mosca e Washington si starebbero avvicinando a un'intesa che dovrebbe allentare la morsa su Aleppo. L'accordo prevederebbe un'azione militare congiunta contro lo Stato islamico. Ma da Washington non  arrivano conferme, anche se Mosca informa di un colloquio telefonico tra il capo del Dipartimento di Stato Kerry e il suo omologo russo Sergei Lavrov, in cui si sarebbe discusso della situazione di Aleppo e delle modalità con cui applicare le intese.

Il presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Peter Maurer, ha definito quello di Aleppo "uno dei più devastanti conflitti urbani dei tempi moderni". Un conflitto, descrive, in cui "nessuno, in nessun posto, è al sicuro: i bombardamenti sono costanti, con case, scuole e ospedali sulla linea di fuoco. Le persone vivono nella paura, i bambini sono traumatizzati, la dimensione della sofferenza è immensa". Il Cicr ha ribadito la sua richiesta alle parti coinvolte di permettere alle agenzie umanitarie di consegnare aiuti ai civili, che hanno disperato bisogno di acqua potabile e cibo. Centinaia di migliaia di civili sono intrappolati nelle aree in mano ai ribelli, rischiando l'assedio se il governo chiuderà il corridoio che le collega con l'esterno.
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