giovedì 7 giugno 2012
Almeno 55 persone sarebbero state uccise dalle forze lealiste siriane ad Hama. Attaccati anche gli osservatori dell'Onu che cercavano di entrare in città. Scambio di accuse tra gli attivisti e il governo, che parla di "attacco di terroristi".
Paralisi Onu e altri contagi di Vittorio E. Parsi
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"Il governo di Damasco e il presidente Bashar al-Assad hanno ormai perso ogni legittimità". Lo ha detto il segretraio generale dell'Onu, Ban Ki-moon, intervenendo all'Assemblea generale. "Gli Stati membri devono esercitare un'influenza massima sulla Siria perché venga rispettato il piano Annan", ha aggiunto Ban.ATTACCATI GLI OSSERVATORI DELL'ONU "Pochi minuti fa - ha detto Ban ki-Moon intervenendo all'Assemblea generale dell'Onu - ho appreso che gli  osservatori Onu che tentavano di entrare nel villaggio di Mazraat al Qubeir, ad Hama, sono stati attaccati con armi da fuoco mentre tentavano di entrare". "Nessuno può prevedere come si evolveranno le cose - ha aggiunto - ma è necessario prepararsi ad ogni scenario: la guerra civile è imminente". LA STRAGE DI HAMAAlmeno 55 persone sarebbero state uccise dalle forze del governo siriano ad Hama (ma c'è chi parla di 86 vittime e chi addirittura di 100). Questo villaggio sunnita abitato da poche decine di pastori e agricoltori, mercoledì è stato prima bombardato per ore, e poi messo a ferro e fuoco dalle milizie filo-regime. Lo hanno denunciato gli attivisti e mancano ancora conferme indipendenti, perché agli osservatori Onu è stato impedito l'ingresso nel villaggio. La tv di Stato siriana ha invece detto che sono stati rinvenuti alcuni cadaveri dopo l'attacco compiuto da "terroristi". Meno di due settimane fa la strage a Houla. Secondo i ribelli anche Qubair e Maarzaf, che si trovano a circa 20 chilometri a nord-ovest della città di Hama, sono state bombardata dalle forze di sicurezza siriane.
RUSSIA E CINA: NO A INTERVENTI MILITARI DALL'ESTERNOCina, Russia e gli altri quattro Paesi membri della Shanghai Cooperation Organization si sono dichiarati oggi contrari a "qualsiasi intervento militare esterno" nel Medio Oriente. Nel comunicato conclusivo del vertice tenuto ieri e oggi a Pechino, la Sco sottolinea anche la propria opposizione alle ipotesi di "cambio di regime", in un chiaro riferimento alla situazione in Siria. Della Sco oltre a Russia e Cina fanno parte Kazakhstan, Uzbekistan, Tajikistan e Kyrghistan.Per la Russia, la nuova strage di civili nella provincia siriana di Hama è una "spregevole provocazione" volta ad ostacolare l'applicazione del piano di pace dell'inviato speciale di Onu e Lega araba Kofi Annan. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Alexander Lukashevich
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