lunedì 28 settembre 2015
All'Onu scambio indiretto di accuse: trattate coi tiranni, e voi armate i terroristi. Attesa per il bilaterale di stasera. Ban Ki-moon: persi 4 anni.
COMMENTA E CONDIVIDI
"Nessuno, a parte le forze di Assad, sta veramente combattendo contro l'Is e i gruppi terroristi in Siria", ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin all'Assemblea generale dell'Onu in corso a New York. Accettando la sfida che gli aveva lanciato il presidente statunitense Barack Obama poco prima, quando aveva detto che non è pensabile allearsi con i tiranni: quella del presidente siriano Bashar Assad, aveva detto, è una "tirannia" che "ha ucciso donne e bambini". La posta in gioco del braccio di ferro è chiara: fare o non fare i conti con il governo di Damasco, nel momento in cui all'Onu si discute della guerra in Siria.Rimarcando che non è pensabile di arrivare a un accordo con i tiranni, Obama ha aggiunto che gli Stati Uniti sono pronti a lavorare con tutti per risolvere il conflitto, anche con Russia e Iran. Obama cita il Papa. Il presidente americano ha citato papa Francesco: "Ci ricorda che siamo più forti quando riteniamo tutti uguali" anche i più deboli e poveri. Attesa per l'incontro Obama-Putin. Barack Obama e Vladimir Putin torneranno stasera a guardarsi negli occhi e l'incontro sarà tutto in salita. I due si vedranno alle 23 ora italiana, il colloquio dovrebbe durare un'ora. La Casa Bianca ha sostenuto che era stato Putin a chiedere "più di una volta" di vedere Obama, mentre il Cremlino ha smentito categoricamente. Il gelo dopo l'annessione della Crimea. Il faccia a faccia avviene a quasi un anno dall'ultimo incontro al G20 in Australia, lo scorso novembre. Prima ancora, a giugno, avevano discusso della crisi ucraina durante il 70esimo anniversario del D-Day. Ma erano appuntamenti multilaterali, e i due si erano limitati a scambi di battute. I rapporti tra Washington e Mosca sono precipitati al punto più basso dalla fine della Guerra Fredda con l'annessione della Crimea alla Russia, un'azione militare che ha provocato l'esclusione dei russi dal G8 dei leader mondiali. Ban Ki-moon accusa: persi 4 anni. "Voglio essere chiaro, non c'è soluzione militare al conflitto siriano" ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, nel suo intervento di apertura della 70esima sessione dell'Assemblea Generale dell'Onu, sottolineando che "quattro anni di paralisi diplomatica del Consiglio di Sicurezza hanno fatto sì che la crisi sia diventata fuori controllo". Per Ban sono cinque i Paesi che hanno la chiave per poter mettere fine alla guerra: Russia, Stati Uniti, Arabia Saudita, Iran e Turchia. "Fino a quando le parti non faranno compromessi tra loro, è inutile aspettarsi cambiamenti sul terreno", ha aggiunto.«Migranti, basta steccati e muri». "Nel 21esimo Secolo non possiamo costruire muri e steccati" ha detto Ban Ki-moon, riferendosi alla crisi dei migranti e rifugiati e con riferimento alla barriera costruita dall'Ungheria sul confine con la Crozia. "L'Europa faccia di più". Partiti i raid francesi sulla Siria. I Rafale francesi ieri sono passati all'attacco in Siria dopo tre settimane di voli di ricognizione. Per "legittima difesa", hanno detto François Hollande e Manuel Valls, ricordando che nei "santuari" dell'Is colpiti si preparavano attentati contro la Francia. Cauta l'Italia. Matteo Renzi ha ribadito lo scetticismo dell'Italia, che "non fa blitz e strike": "Bisogna evitare che si ripeta una Libia bis", ha avvertito da New York il presidente del Consiglio. L'apertura del fronte siriano per la Francia - già attiva con i suoi caccia in Iraq, sempre contro l'Is - potrebbe essere avvenuta già giovedì scorso contro Raqqa, considerata la roccaforte dell'Is nel centro della Siria, secondo quanto riferisce Le Monde.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: