sabato 28 luglio 2012
​Lo riferiscono gli attivisti dell'opposizione, secondo i quali solo sabato le vittime in tutto il Paese sarebbero cento. Liberati i due tecnici italiani scomparsi in Siria una settimana fa.
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Un'autentica tempesta di fuoco si sta abbattendo sulla città di Aleppo, dove le forze del regime di Damasco stanno cercando di abbattere la resistenza dei ribelli. "È cominciato alle quattro di mattina e otto dopo è ancora un inferno. È una follia", ha riferito un corrispondente dell'AFP, raccontando di aver visto almeno quattro edifici in fiamme nel distretto di Salaheddin, bersagliato da almeno quattro elicotteri, oltre che dall'artiglieria e dai carri armati. Donne e bambini sono stati evacuati dall'area da ieri e molti residenti hanno trovato rifugio negli scantinati delle case. In città non c'è energia elettrica, nè acqua ed è quasi impossibile procurarsi del cibo.L'esercito siriano ha lanciato l'attacco contro le postazioni dei ribelli nella città di Aleppo. Con l'appoggio di carri armati ed elicotteri, che negli ultimi giorni si sono ammassati nei dintorni della seconda città del paese, i militari si sono mossi verso i distretti nella zona sud-ovest di Aleppo, dal 20 luglio nelle mani dei ribelli.L'artiglieria ha cominciato a bersagliare il quartiere di Salaheddin intorno alle 8.00 di stamane, ora locale. L'Osservatorio dei diritti umani: cento morti, non solo ad Aleppo. Sono circa cento i morti documentati sabato in Siria, con nomi e cognomi e foto, dal Centro di documentazione delle violazioni (Vdc) gestito da attivisti anti-regime. Tra le vittime, cadute non solo ad Aleppo ma anche in altre località del Paese, si contano sei donne e una ventina di bambini. "Almeno 20.028 persone - tra cui 13.978 civili e ribelli, 968 disertori e 5.082 membri dell'esercito - sono state uccise dall'inizio della rivolta, il 15 marzo dello scorso anno", ha detto Rami Abdel Rahman, direttore dell'Osservatorio che ha sede a Londra. Secondo l'Osservatorio ormai la situazione viaggia sui 100 morti al giorno, oltre 140 venerdì e sabato quasi 100 in tutta la Siria tra cui 29 ad Aleppo dove continua la controffensiva dei lealisti. Liberati gli ostaggi italiani. Sono liberi Oriano Cantani e Domenico Tedeschi i due tecnici italiani di due ditte sub-appaltatrici di Ansaldo Energia sequestrati il 17 luglio a Damasco. È stato lo stesso Cantani, raggiunto telefonicamente in un hotel della capitale siriana, a confermare la notizia della liberazione, avvenuta venerdì a mezzogiorno. "Stiamo bene, è stata abbastanza dura", ha dichiarato con voce sollevata.Cantani, 64 anni, e Tedeschi, 36 anni, erano stati fermati il 17 luglio da un gruppo armato sulla strada per l'aeroporto di Damasco. "Chi ci ha rapiti? Lo vorremmo sapere anche noi", ha detto Cantani, "è difficile poter dire chi, anche perché qui la situazione è molto confusa e quelli che ci hanno preso in consegna erano tutti a volto coperto". Cantani ha spiegato che in questi giorni sono stati spostati "in varie case". I due italiani dovrebbero rientrare in giornata in Italia. Prima della liberazione, nella zona in cui erano tenuti in ostaggio c'erano stata una violenta battaglia al termine della quale le forze lealiste avevano ripreso il controllo dell'area. L'agenzia Sana scrive che "nel corso di operazioni voolte a ripulire dai ribelli alcune zone, le truppe siriane hanno liberato due esperti italiani che erano stati rapiti da gruppi terroristi". Al momento i due si trovano in un albergo di Damasco. Raggiunto telefonicamente da Beirut, Cantani si è limitato a dire che "sta bene" e che per il momento preferisce non dire altro "in attesa del rientro in Italia".
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