martedì 29 gennaio 2013
Dopo sette anni in coma, Ariel Sharon mostra «significativi» segnali di «attività cerebrale». Lo ha rivelato il team di medici israeliani e americani che all'ospedale Soroka di Beer Sheva hanno sottoposto l'ex premier a una serie di test.
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Dopo sette anni in coma, Ariel Sharon mostra "significativi" segnali di "attività cerebrale". Lo ha rivelato il team di medici israeliani e americani che all'ospedale Soroka di Beer Sheva hanno sottoposto l'ex premier a una serie di test. In coma vegetativo dal 2006 a seguito di un'emorragiacerebrale, Sharon, oggi 84enne, risponde agli stimoli esterni e l'attività cerebrale è aumentata quando i sanitari, come riferiscono i media israeliani, gli hanno mostrato immagini della sua famiglia e fatto ascoltare una registrazione con la voce del figlio. Si tratta, hanno detto i medici, di "segnali incoraggianti", anche se questo non si traduce necessariamente in un probabile risveglio dallo stato comatoso. Per Alon Friedman, direttore del reparto di neurologiadell'ospedale Soroka, i risultati dei test suggeriscono che, nonostante il coma vegetativo in cui versa, Sharon "potrebbe essere in grado di ascoltare e il suo cervello potrebbe essere in grado di ricevere e processare alcune informazioni importanti". "Sharon potrebbe essere vigile e c'è una possibilità che sia cosciente", sebbene a causa della paralisi dovuta all'emorragia cerebrale non è in grado di rispondere fisicamente, ha aggiunto il medico.
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