venerdì 6 novembre 2015
L'accaduto due mesi fa, il governo egiziano ammette l'errore. Intanto va a singhiozzo il rientro dei turisti da Sharm dopo la tragedia dell'aereo. Si rafforza l'ipotesi bomba a bordo.
In Sinai giochi d'ombre e di ferocia di Fulvio Scaglione
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Nuovo colpo di scena nel caso dell'aereo russo esploso nel Sinai: mentre si avvalora l'ipotesi della bomba a bordo, secondo i media inglesi due mesi fa, il 23 agosto, un aereo inglese era stato sfiorato da un missile russo mentre atterrava a Sharm El Sheik: solo l'abilità del pilota del volo Thompson, partito dall'aeroporto di Londra Stansted, che si rese conto della situazione e attuò subito una manovra per spostarsi, evitò la collisione. Lo riferisce il Daily Mail, quotidiano britannico. Il governo egiziano ha già ammesso che il missile era stato sparato per errore dai suoi soldati durante un'esercitazione. Elemento che aumenta le perplessità ed i dubbi sull'affidabilità delle forze armate egiziane, se loro stesse ammettono di aver rischiato di abbattere, seppur per errore, un aereo di linea britannico con 189 persone a bordo. Intanto continua a fare strada l'ipotesi di un'esposione a bordo del velivolo caduto. "Dalle scatole nere si sente un rumore all'ultimo secondo della registrazione vocale che è ancora in corso di analisi. Il comitato sta considerando tutti i possibili scenari ma fino ad ora non è giunto ad una conclusione definitiva", ha riferito il presidente della commissione di inchiesta, Ayman al-Muqaddam. "I detriti dell'aereo sono sparsi su un raggio di 13 km", ha aggiunto. Secondo un altro quotidiano d'Oltremanica, il Sun, in conversazioni intercettate dai servizi segreti Usa gli estremisti britannici hanno discusso online del piano da mettere a punto. La rete televisiva statunitense Nbc ha invece riferito che funzionari statunitensi avevano sentito leader del gruppo terroristico dello Stato Islamico vantarsi dell'abbattimento di un aereo russo sull'Egitto.Venerdì il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato la sospensione di tutti i voli per l'Egitto, accogliendo la raccomandazione del direttore dei servizi di Mosca (Fsb), Alexander Bortnikov. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Il provvedimento resterà in vigore finché non saranno chiare le cause del disastro dell'Airbus 321 esploso il 31 ottobre con 224 persone a bordo, poco dopo il decollo da Sharm el-Sheikh. Putin ha ordinato inoltre al governo di preparare l'evacuazione dei cittadini russi dall'Egitto. Attualmente sono circa 45mila i russi in vacanza in Egitto.Tensione all'aeroporto di Sharm. Nuova giornata di caos all'aeroporto di Sharm el-Sheikh, dove il governo britannico sta cercando affannosamente di far rientrare le migliaia di turisti (20mila i britannici) rimasti bloccati nel resort egiziano. Ci sono state scene di tensione, di cui ha fatto le spese anche l'ambasciatore britannico in Egitto, preso di mira dai passeggeri furenti. Il portavoce del premier britannico, David Cameron, ha ammesso che la situazione nello scalo sul Mar Rosso "è difficile e fluida". Secondo le tv satellitari arabe, diversi veicoli delle forze speciali sono arrivati all'aeroporto della località turistica sul Mar Rosso.

A singhiozzo i voli di rientro. Stamani sono ripartiti i primi voli Easyjet e in giornata la low cost britannica dovrebbe riuscire a far partire 8 dei 18 voli programmati, poiché le autorità egiziane hanno detto di non poterne gestore di più. Tra i voli rinviati anche quello per Malpensa, sul quale erano previsti 154 passeggeri. A bordo solo bagagli a mano: le valigie saranno imbarcate su aerei cargo e sottoposte a controlli speciali. Londra: una bomba nella stiva. Gli investigatori britannici ritengono che l'aereo russo precipitato sabato sul Sinai sia esploso a causa di una bomba piazzata nella stiva prima del decollo da Sharm el-Sheikh. Egitto e Russia prendono le distanze e invitano alla cautela. Gli inquirenti, rivela la Bbc, sospettano che qualcuno che aveva accesso alla stiva dell'Airbus A321 abbia piazzato l'ordigno esplosivo sopra o all'interno di un bagaglio. Pur non essendo del tutto esclusa, l'ipotesi del guasto tecnico appare sempre più improbabile.Cameron e Obama: probabile una bomba. Già ieri il premier britannico David Cameron si era sbilanciato: "È più probabile una bomba che altre cause". A dargli manforte il presidente statunitense Barack Obama: "Credo ci sia la possibilità di una bomba a bordo dell'aereo precipitato nel Sinai e la stiamo valutando seriamente", ha detto in un'intervista. I dati della scatola nera. Dall'analisi della prima scatola nera, quella che registra i parametri di volo, non sarebbero emersi elementi in grado di spiegare le cause del disastro in cui il 31 ottobre sono morte 224 persone. Lo scrive il quotidiano russo Kommersant, citando fonti "vicine alle indagini". Stando al giornale, il registratore dei parametri di volo ha mostrato che in quei venti minuti intercorsi tra il decollo e lo schianto tutti i sistemi funzionavano correttamente. Poi la registrazione di tutti i parametri si è interrotta simultaneamente.Gli esperti hanno suggerito che in seguito alla separazione della coda dell'aereo dalla fusoliera, in aria sia avvenuta la rottura di tutti i cavi, che uniscono i sensori alla scatola nera (posta nella coda).

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