martedì 9 maggio 2017
Il candidato del Partito democratico, cattolico e già avvocato per i diritti umani, ha quasi doppiato il rivale conservatore. «Costruirò una nuova nazione». Il nodo dei burrascosi rapporti con il Nord
Il nuovo presidente sudcoreano Moon Jae-in (Epa)

Il nuovo presidente sudcoreano Moon Jae-in (Epa)

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Una vittoria netta. Moon Jae-in è il nuovo presidente sudcoreano. Il candidato del Partito democratico ha quasi doppiato con il 41,4 per cento – ma i numeri non sono ancora definitivi – il suo avversario più temibile, il conservatore Hong Joon-pyo, fermo al 23,3%. «Se l’esito degli exit poll sarà confermato – ha detto Moon –, la nostra vittoria è frutto del desiderio disperato della gente che vuole un cambio di regime». Un “cambio”, ha insistito il nuovo presidente sudcoreano, che si concretizzerà nell'impegno per le «riforme» e «l’unità nazionale».

«Costruirò una nuova nazione. Farò una grande Corea, una Corea orgogliosa. E sarò l’orgoglioso presidente di una nazione così orgogliosa», ha affermato il nuovo presidente sudcoreano.

Cattolico, 64 anni, già avvocato per i diritti umani Moon Jae-in dovrà affrontare nodi non facili, a partire dai sempre più burrascosi rapporti con il Nord. Moon, in campagna elettorale, ha usato toni critici sul Thaad, lo scudo anti missilistico che Washington sta impiantando in territorio sudcoreano. Il nuovo Capo di Stato dovrà “fronteggiare” anche un Parlamento spaccato, con il Partito democratico che occupa circa il 40 per cento delle 299 “sedie” disponibili. «Sarà costretto a collaborare, perché la sua formazione non possiede la maggioranza», ha spiegato Kim Man-heum, esperto di politica sudcoreana.

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