lunedì 7 ottobre 2013
Nel mirino siti governativi nel sud della penisola e lungo il canale di Suez: 11 morti tra poliziotti e soldati. Si aggiungono al tragico bilancio di ieri - 53 morti e 271 feriti - negli scontri tra manifestanti pro Morsi e forze dell'ordine. Stretta della sicurezza nelle località turistiche di Sharm el-Sheikh e Taba.
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Dopo i 53 morti e i 271 feriti nei sanguinosi scontri fra pro Morsi e forze dell'ordine che ieri hanno attraversato tutto l'Egitto, il paese oggi vive una nuova giornata ad alta tensione con una serie di attacchi contro le forze della sicurezza, che per la prima volta hanno colpito la parte meridionale del Sinai.Un'autobomba è esplosa nel cortile interno della sede della sicurezza di Stato ad al-Tour, capoluogo del Sinai Meridionale, uccidendo cinque agenti di polizia e ferendone altri 50. Ferito anche il vice del direttore della sicurezza, generale Hatem Amin.Nella vicina Abu Zuer è stata attaccata una pattuglia a un posto di blocco: sei i morti.Immediatamente - riferiscono fonti della sicurezza - è salito il livello di allerta della polizia nelle località turistiche sul Mar Rosso Sharm el-Sheikh e Taba e sui porti lungo il canale di Suez.All'alba una installazione di telecomunicazioni al Cairo, nell'elegante quartiere di Maadi al Cairo, è stata colpita da razzi Rpg. L'attacco ha causato danni limitati che non hanno avuto effetti sulle comunicazioni internazionali.In seguito alle violenze ieri 423 persone sono state arrestate al Cairo e a Giza. Gli incidenti di domenica erano coincisi con il quarantesimo anniversario dello scoppio della Guerra arabo-Israeliana del 1973, conclusasi con la sconfitta della coalizione siro-egiziana. La dura repressione messa in campo dalle forze di sicurezza è stata la più sanguinosa dal 14 agosto, data delle stragi che accompagnarono lo smantellamento forzato degli accampamenti allestiti dai seguaci dei Fratelli Musulmani in due piazze della capitale dove si tenevano sit-in a oltranza.
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