martedì 10 novembre 2015
​Dopo le accuse della Wada alla Russia e la richiesta di sospenderne gli atleti dalle prossime gare, arriva la reazione di Mosca: dove sono le prove di un coinvolgimento dello Stato?
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Lo scandalo doping che vede coinvolta l'atletica russa e lo stesso stato sta crescendo a dismisura, assumendo i contorni di uno scontro politico internazionale. Scontro che travalica il mondo sportivo. Le accuse della Wada Ieri, lo ricordiamo, a Ginevra, si è tenuta una conferenza stampa della Wada, dove la Commissione Indipendente sul doping ha accusato la Russia di numerose violazioni delle norme antidoping e ha consigliato alla Iaaf di sospendere gli atleti russi alle prossime competizioni, comprese le Olimpiadi del 2016. Inoltre, per la Wada il ministro dello sport Vitaly Mutko sarebbe stato a conoscenza di numerose manipolazioni sui test anti-doping e il sistema di doping nel Paese sarebbe stato coperto dall'Fsb. Mutko stesso ha negato questi sospetti e ha detto che il problema del doping non è solo della Federazione Russa, e l'isolamento del Paese non risolverà nulla. La IaaF successivamente ha dato alla Federazione di Atletica russa una settimana, per rispondere alle accuse della Wada. Come previsto oggi sono arrivate le reazioni russe "La situazione è delicata per lo sport russo, ma nessuno da quando io sono in carica ha dato carta bianca per l'uso di droghe illecite". Così il presidente ad interim della Federazione Atletica russa, Vadim Zelichenok, dopo il rapporto della Commissione indipendente della World Anti-Doping Agency sul doping in Russia. Lasciando anche intendere che la Russia avrebbe fatto pulizia da sola e che "tali risultati, presentati dalla Commissione Wada sono in gran parte tardivi", ha detto Zelichenok. E sembrano essere usciti "su commissione". Più pesanti altre reazioni: è "una sciocchezza", ha dichiarato l'ex capo dell'Agenzia antidoping russa Nikolai Durmanov. "Le uniche parole che possono descrivere questo rapporto sono "una sciocchezza". Per quanto riguarda la distruzione dei campioni, questa è pratica normale. Sì, i campioni di laboratorio sono stati distrutti. Semplicemente non c'è un posto per memorizzarli. Non vengono distrutti solo quelli che devono essere mantenuti per un motivo o un altro. Ma questa è routine", ha detto Durmanov. "In generale, io sono profondamente deluso dal livello del ragionamento che chiaramente risponde a un ordine politico", ha detto. Chi vuole sospendere la Russia alle prossime competizioni Australia e Nuova Zelanda si sono subito schierate al fianco della Wada per escludere gli atleti della Russia dai Giochi di Rio de Janeiro del prossimo anno. "Ovviamente c'è poco tempo per affrontare tutte le questioni che il documento ha portato alla luce - ha detto il presidente della federazione di atletica australiana -. Per questo mi risulta difficile pensare che la Russia possa fare chiarezza sull'intera vicenda". E anche la Nuova Zelanda si schiera con i colleghi di Sydney". Per il presidente della federazione Linda Hamersley "Tutti i Paesi che non adottano il codice Wada devono essere oggetto di sanzioni contenute nel codice stesso". Per Ed Warner, presidente della federatletica del Regno Unito alla Russia devono essere anche tolta l'organizzazione dei prossimi mondiali juniores in programma a Kazan. "Fin quando i controlli non diverrano rigorosi sono per la sospensione" la dichiarazione del numero uno dell'atletica britannica. Mosca: ma le prove dove sono? La accuse della Wada sul "doping di Stato" in Russia sono "infondate". Lo ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, all'indomani della pubblicazione del rapporto di 332 pagine dell'Agenzia mondiale dell'antidoping. "Quando vengono formulate della accuse, ci devono essere prove sulle quali basarle - ha detto il portavoce, parlando da Sochi, dove è atteso il presidente Vladimir Putin- Fino a quando non ci sono prove, è difficile reagire a qualsiasi accusa, che appare piuttosto infondate". Il riferimento è in particolare a una responsabilità di stato sul fronte del doping. Il ministero dello Sport russo esaminerà attentamente tutti i fatti e le conclusioni del rapporto della Wada e prenderà gli "opportuni provvedimenti", ha poi assicurato il ministro Vitaly Mutko, che, però, anche lui, ha chiesto fatti e prove. "Rispettiamo la Commissione della Wada", si legge nel comunicato, "ma non riteniamo che nelle competenze della Commissione vi sia il predeterminare ulteriori azioni delle organizzazioni sportive internazionali, dove i rappresentanti del movimento sportivo della Russia sono membri a pieno titolo", ha contrattaccato Mosca. Nel mirino alcuni dirigenti di Federatletica Lilya Shobukhova e il suo allenatore e marito Igor Shobukhov sostengono di essere stati costretti a pagare 450mila euro ai dirigenti della federatletica russa per partecipare alle Olimpiadi di Londra nonostante il passaporto biologico della maratoneta risultasse sospetto. In un'intervista a Sport Express, Shobukhova e consorte puntano il dito contro l'ex presidente della federatletica russa Valentin Balakhniciov accusandolo di "estorsione" e dichiarano di aver avuto indietro 300.000 euro dopo la squalifica dell'atleta nel 2014. La Fedezione russa di atletica disposta a collaborare con la Iaaf La Federazione di atletica russa presenterà presto alla Iaaf un documento comprendente il proprio "programma antidoping e le iniziative concrete di attuazione, che sono già state avviate". Così, con una nota ufficiale, la Federatletica russa replica dopo il report pubblicato ieri dalla Commissione indipendente della Wada sul "doping di stato" per gli atleti russi e la conseguente richiesta della loro sospensione da tutte le competizioni, comprese le Olimpiadi di Rio 2016. "Siamo pronti a formare una partnership strategica e solida con la Iaaf - aggiunge la nota - Una collaborazione vera ed onesta sarebbe molto più efficace di qualsiasi sospensione o isolamento"
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